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Sai cosa è un manga? Quando ne parliamo, siamo soliti usare questo termine per indicare esclusivamente i fumetti giapponesi, ma in Giappone con la parola manga si intendono tutti i fumetti, una tipologia editoriale amatissima nel Paese del Sol Levante dove è diventato un settore trainante. I manga vengono scritti dai mangaka e solitamente sono serializzati in riviste dedicate che prevedono un’uscita periodica dove ogni volta la storia prosegue con nuovi capitoli. Talvolta i capitoli vengono raccolti e ristampati in volumi che si chiamano tankobon e, se questi hanno successo, spesso viene realizzato anche un anime o un film, un adattamento animato diffuso sulle piattaforme di streaming e/o nelle emittenti televisive.
Sembra che i primo a utilizzare questo termine sia stato il grande artista Hokusai, del quale ho visitato la bella mostra a Palazzo Blu di Pisa.
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Interessante notare che, a differenza della suddivisione italiana in generi letterari, la suddivisione giapponese tra le varie tipologie di manga solitamente guarda più al lettore dell’opera che al suo contenuto. Il target dell’opera va a condizionare anche il disegno, oltre che la storia, i manga destinati a un pubblico maschile hanno generalmente un tratto più marcato e deciso, mentre quelli femminili presentano linee più dolci e morbide.
Indice dei contenuti
Kodomo
Questa tipologia di manga è rivolta ai bambini più piccoli, indicativamente a partire dai 6 anni di età, presentando storie semplici e disegni più basici. I Pokemon e Doraemon ne sono un esempio.
Shonen
I manga shonen sono rivolti a giovani ragazzi adolescenti, trattando in genere storie di azione, amicizia e avventura, dove i protagonisti si sfidano in combattenti, talvolta con superpoteri e gesta eroiche, ma anche approfondendo tematiche psicologiche e investigative. Esempi famosi possono essere One Piece, Naruto, Dragon Ball, Hunter x Hunter, Fullmetal Alchemist e l’intrigante Death Note.
Shojo
I manga shojo sono invece rivolti a ragazze adolescenti, con temi romantici e relazioni personali, tra amore e amicizia. Molto spesso le vicende si svolgono in contesti liceali con i protagonisti che affrontano vicende personali e scolastiche anche complesse. Ne sono un esempio Kimi Ni Todoke, Itazura Na Kiss, My Love Story.
Quando il fumetto presenta anche aspetti “magici” si parla del sottogenere majokko, come nel caso di Sailor Moon e Cardcaptor Sakura.
Seinen
Questa tipologia è rivolta invece a un pubblico maschile adulto trattando tematiche varie, dall’horror al dramma alla fantascienza. Kiseiju l’ospite indesiderato, Tokyo Ghoul, Death Parade, Berserk…sono tutti esempi di questo genere.
Josei
Anche qui troviamo un pubblico adulto composto da donne, dove vengono affrontate questioni legate alla famiglia, alle relazioni sentimentali e al lavoro, si racconta la vita quotidiana in modo più realistico e meno idealizzato. Nana, uno dei miei manga preferiti in assoluto, può essere considerato un esempio di manga josei, ma anche Paradise Kiss, anche questo della mangaka Ai Yazawa.
Se vogliamo invece fare un’analisi più “occidentale”, guardando quindi al genere narrativo che accomuna manga con target differenti, vanno menzionati sicuramente due generi molto apprezzati in Giappone come il fantasy, che presenta protagonisti dai poteri magici in mondi paralleli o fantastici come nel caso di Sword Art Online e il mecha dove troviamo robot e tecnologie avanzate. Ne sono un esempio Neon Genesis Evangelion e il magnifico Code Geass Lelouch Of The Rebellion.
Quanti manga conosco tra questi citati? Tutti, e anche molti altri! E pensare che li ho scoperti “da grande”, mi sono appassionata e subito impegnata a recuperare il tempo perso. Hai mai letto un manga? Fammi sapere quali preferisci!
