Approfittiamo di un weekend a Viterbo per raggiungere il piccolo paese di Bomarzo, dove visitiamo il Parco dei Mostri, detto anche Sacro Bosco di Bomarzo o Villa delle Meraviglie.
La storia del Parco di Bomarzo
Il parco fu commissionato all’architetto Pirro Ligorio alla metà del XVI secolo, da parte del principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino Orsini, che volle dedicarlo alla moglie Giulia Farnese, scomparsa in giovane età. Dopo la morte dell’ultimo Orsini, il parco fu abbandonato finché nella seconda metà del Novecento venne restaurato dalla coppia Giancarlo e Tina Severi Bettini, che riposizionò le attrazioni, oggi sepolti nel tempietto interno al parco. Il pittore surrealista Salvador Dalì rimase molto colpito dalla sua visita al parco, dove trovò ispirazione.
La struttura del Parco di Bomarzo
Il parco ha una superficie di circa 3 ettari e ospita edifici dalle architetture insolite e bizzarre, statue che ritraggono figure della mitologia realizzate in basalto, tutte opere che presentano un forte simbolismo, studiato nel tempo da storici e scienziati, si è parlato addirittura di alchimia. Più probabilmente, l’intenzione del principe era quella di creare un percorso iniziatico, e infatti il parco viene anche chiamato Bosco Iniziatico, dove gli ospiti potessero passeggiare in un crescendo di stupore per le creature grottesche in esso contenute, “Sol per sfogare il core” come recita l’iscrizione su un pilastro.
Dopo aver fatto il biglietto all’ingresso, viene consegnata una cartina dove sono riportate le 36 attrazioni che si possono visitare all’interno del parco, un percorso interessante ed enigmatico, dove sentirsi anche noi protagonisti dei misteri che circondano il parco da più di quattro secoli.






