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La crociera ai Caraibi è un’esperienza da fare (almeno) una volta nella vita.
Svegliarsi e per prima cosa affacciarsi sul Mar dei Caraibi, ritrovarsi ogni giorno su un’isola diversa e addormentarsi circondati dal mare è davvero un’esperienza straordinaria. Ho fatto diverse crociere e ritengo che le isole caraibiche siano perfette per essere esplorate in questo modo! Questo non vuol dire assolutamente che ciascuna di esse non meriti più tempo da dedicare alla sua scoperta, anzi può essere l’opportunità di conoscere più isole che altrimenti sarebbero rimaste fuori dalle rotte tradizionali e magari non avremmo avuto occasione di visitare in viaggio, come per esempio nel nostro caso, quando abbiamo esplorato isole che mai avremmo pensato di raggiungere.

Noi siamo stati ai Caraibi la terza settimana di agosto e abbiamo trovato un clima ottimo, soleggiato, ventilato e mai troppo caldo, con serate fresche fatta eccezione per la tappa alle Bahamas in cui è piovuto. La settimana successiva però, quando noi ormai eravamo già rientrati a casa, le crociere nel Mar dei Caraibi hanno subito diversi disagi e modifiche a causa del meteo avverso.
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La compagnia di navigazione
Conoscevo già la compagnia Costa Crociere, con la quale avevo già raggiunto il Mediterraneo Orientale fino alla Turchia, il Mediterraneo Occidentale fino al Marocco e il Mar Baltico fino alla Russia, per questa crociera caraibica abbiamo scelto invece MSC Crociere per una migliore compatibilità di date. La scelta si è rivelata senza dubbio azzeccata, con una nave molto bella, la MSC Seaside e intrattenimento piacevole e vario. Il cibo è stato ottimo, dalla colazione al dopocena, gli spettacoli teatrali entusiasmanti, le serate a tema davvero indimenticabili. Oltre a tanta musica caraibica, proprio come piace a noi. Abbiamo scelto una cabina interna, dato il costo inferiore e, a conti fatti, il pochissimo tempo trascorso al suo interno.

Consiglio pratico: nonostante check in e imbarco siano piuttosto veloci e scorrevoli, ci è voluto parecchio tempo perché venissero consegnati i bagagli in camera. Consiglio di tenere con sé uno zainetto in cui inserire il necessario per le prime ore in nave, per esempio il costume da bagno che a noi avrebbe fatto molto piacere avere a disposizione.
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L’itinerario nel Mar dei Caraibi
Miami
Un volo diretto da Roma Fiumicino a Miami con Alitalia ci porta negli Stati Uniti, anche se partiamo in fortissimo ritardo per un guasto tecnico. Una volta arrivati, i controlli all’aeroporto internazionale per l’immigrazione sono lunghissimi e arriviamo al nostro hotel Hilton Downtown Miami alle 21,30, quando ormai è troppo tardi per raggiungere Little Havana, come previsto inizialmente dal programma che avevo preparato.
Nonostante la stanchezza sia molta, tanto che mi addormenterei volentieri all’istante, ci facciamo forza e usciamo a piedi dall’hotel per salire sulla monorotaia Metromover che ci porta in pochi minuti al Bayside Marketplace dove ceniamo presso il Bubba Gump Shrimp Co. Il locale è davvero particolare, tutto a tema Forrest Gump, film che viene trasmesso senza sosta nei maxi televisori del ristorante. Siamo contenti di essere usciti per cenare in questo posto, ma la stanchezza è davvero tanta, oltretutto, ristorante a parte, tutti i negozi dell’area sono ormai chiusi per cui non rimane molto da fare anche perché la mattina seguente la sveglia suona molto presto.

Il primo pomeriggio di visite a Miami è sfumato, ma non vogliamo perdere anche la mattinata per cui usciamo dall’hotel molto presto e con i mezzi pubblici raggiungiamo Miami Beach dove facciamo una bella passeggiata nella zona di South Beach già affollata di persone che fanno jogging, sfrecciano sui rollerblades, giocano a beach volley, fanno yoga…una bellissima atmosfera, ci fermiamo sulla spiaggia di sabbia bianca, scattiamo un po’ di foto ai casottini di legno per il personale di salvataggio, esploriamo Lummus Park e ammiriamo gli edifici in stile art déco di Ocean Drive mentre vediamo transitare auto di lusso.
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La partenza dal porto di Miami è alle 17, partenza alla quale assistiamo da uno dei ponti più alti della nave, dal quale godiamo di un panorama straordinario sullo skyline della metropoli della Florida.
Escursioni: al termine della crociera ai Caraibi avremo occasione di tornare a Miami, ma approfitteremo del tempo a disposizione per visitare l’Everglades Holiday Park mediante un’escursione organizzata dalla compagnia di crociera. Scegliamo questa modalità di visita anche se costosa, perché non vogliamo rischiare di avere problemi sul volo di ritorno visto che al termine dell’escursione è previsto l’arrivo direttamente in aeroporto dove ci attende il volo per tornare in Italia.
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San Juan (Puerto Rico)
Arriviamo a San Juan nel tardo pomeriggio dopo una prima parte di giornata rilassante nella quale abbiamo finalmente modo di riposarci dal viaggio. Una volta approdati, siamo tra i primissimi a scendere a terra, impazienti di esplorare la parte storica della città, la Old San Juan, con una piacevole passeggiata che ci porta dal Paseo de la Princesa al Forte San Felipe del Morro alla Plaza de Armas.
Restiamo affascinati dai vicoli dove si affiancano lunghe file di case dai colori vivaci provviste di balconi di legno sui quali si arrampicano piante tropicali, entriamo in qualche negozio di souvenir, ammiriamo i piccoli pub pieni di bottiglie di liquori e alcolici dai quali escono le note di musiche caraibiche.


Ceniamo in un ristorante tipico dove mangiamo piatti tipici e poi concludiamo la serata in un cocktail bar molto famoso che si chiama La Factoria dove ascoltiamo dell’ottima musica suonata dal vivo e balliamo salsa in un contesto davvero suggestivo, un’emozione unica che da sola è valsa questa crociera ai Caraibi!
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Escursioni: Old San Juan è tranquillamente visitabile in autonomia, muovendosi a piedi nel centro storico. Per noi era davvero importante andare a ballare salsa per cui non abbiamo avuto dubbi sul da farsi, ma ci sono numerose escursioni interessanti come per esempio la foresta nazionale El Yunque.
Charlotte Amalie (Isole Vergini Americane – U.S.V.I.)
Nonostante l’ora tarda in cui siamo andati a dormire, non ci facciamo scoraggiare e alle 7 di mattina, orario di attracco nel capoluogo dell’isoletta di Saint Thomas siamo già pronti per sbarcare dalla nave. Fuori dal porto ci sono già alcuni taxi in attesa, ci accodiamo a un’altra coppia mattiniera come mai e chiediamo di condurci nella splendida Magen’s Bay. Concordiamo con il tassista un orario per farci tornare a prendere e quindi noi ci spostiamo sulla destra, l’altra coppia si incammina sulla sinistra della baia e ci collochiamo in una posizione all’ombra degli alberi.
Lo spettacolo è straordinario, in tutta la base ci saranno una decina di persone, il bar/ristorante e il negozio non sono ancora aperti, il mare è limpido e piatto come una tavola e dopo una bella passeggiata che ci porta a vedere i cormorani che pescano con il loro becco, ci tuffiamo per lo snorkeling incontriamo delle belle tartarughe a pochi metri dalla riva.

Ci godiamo indisturbati questo clima di pace per alcune ore finché non cominciano ad arrivare gli altri crocieristi, interrompendo questa quiete che abbiamo avuto la fortuna di goderci in tranquillità. Pranziamo sulla spiaggia con uno spicchio di pizza e torniamo sui nostri passi ad attendere il taxi…che non arriva. Approfittiamo di un autobus locale che sta scaricando turisti in spiaggia per tornare verso il centro città dove facciamo una lunga camminata per esplorare i luoghi di interesse prima di rientrare a piedi al porto. Troviamo un bel mercatino dove acquistiamo una tartarughina in ricordo di questa giornata, poi scattiamo qualche foto all’Hotel 1829, al Fort Christian e al Blackbeard’s Castle che non è purtroppo accessibile.
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Escursioni: un aspetto indubbiamente interessante della crociera ai Caraibi è la possibilità di fare escursioni in autonomia permettendo di contenere notevolmente il budget. Senza spostarsi molto dal porto di Charlotte Amalie ci sono numerosi taxi che conducono in qualsiasi spiaggia si voglia a prezzi contenuti, soprattutto se si incontra qualcuno per dividere le spese del tragitto, oppure ci sono alcune linee di autobus pubblici scoperti in cui l’autista racconta anche qualche informazione turistica. Muovendosi in autonomia, è fondamentale mantenere un certo margine di tempo per il tragitto di ritorno al porto.
Philipsburg (Sint Maarten)
Nel capoluogo della parte olandese di Sint Maarten di questa bella isola dei Caraibi (l’altra parte è territorio francese con il nome di Saint Martin) approdiamo nuovamente di primo mattino, ma ormai siamo abituati a questi orari, siamo di nuovo tra i primissimi a scendere dalla nave nonostante le poche ore di sonno alle spalle e corriamo a prendere un taxi. Ci facciamo portare sulla spiaggia di Mullet Bay Beach, una piccola baia dai meravigliosi colori del mare dove si trova un piccolo stabilimento balneare che sta aprendo gli ombrelloni proprio al momento del nostro arrivo. Visto che aspettiamo degli amici, decidiamo di noleggiarne un paio e poi ci tuffiamo per lo snorkeling, nessuna tartaruga, ma una varietà abbastanza interessante di pesci.

Ci godiamo al massimo il tempo a disposizione nella baia semi deserta, questa volta siamo stati davvero i primi turisti ad arrivare! Quando arriva la folla dei crocieristi decidiamo di ripartire con un taxi chiedendo di fare una sosta a Maho Beach per vedere atterrare gli aerei presso l’aeroporto Princesa Juliana. Ma non troviamo nessun taxi disponibile e i piccoli bus 12 posti sono tutti al completo. Non solo vediamo allontanarsi la possibilità di visitare la famosa spiaggia, ma dubitiamo anche della possibilità di rientrare alla nave.
Ma siamo fortunati perché i nostri amici, arrivati a destinazione con uno di questi bus, hanno concordato un orario di rientro e…2 persone in più a bordo. Saliamo quindi con profonda gratitudine. In pochi minuti raggiungiamo Maho Beach, una minuscola striscia di sabbia pericolosamente incastonata tra il Mar dei Caraibi e la pista di atterraggio. Dopo l’arrivo di qualche aereo, assistiamo a bocca aperta all’arrivo di un boeing, un’esperienza sorprendente!

Il tragitto per tornare al porto è davvero trafficato, siamo spaventati, abbiamo paura di non tornare in tempo! L’autista telefona in continuazione per chiedere informazioni stradali, siamo davvero imbottigliati! Quando finalmente arriviamo al porto, ci scaraventiamo giù dall’autobus e corriamo a rotta di collo, ma non ce ne è bisogno perché ci sono stati dei problemi alla circolazione su tutta l’isola, per cui sono arrivati tutti in ritardo, escursioni ufficiali e non. Alla fine abbiamo addirittura il tempo per acquistare la nostra calamita ricordo.
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Escursioni: anche su quest’isola dei Caraibi, nessun problema a muoversi in autonomia tra taxi e piccoli bus che fanno dei tragitti prestabiliti. Noi abbiamo scelto Mullet Bay Beach per la vicinanza a Maho Beach dove sconsiglio di restare per tutta la giornata in quanto è davvero piccola, soggetta al fenomeno delle maree e a frequenti folate di sabbia ogni volta che transita un aereo di grandi dimensioni.
Un’altra meta molto gettonata è per esempio Orient Beach sulla parte francese dell’isola. Mi raccomando di concordare bene il mezzo e l’orario del rientro, abbiamo imparato a nostre spese che è più importante questo del tragitto di andata. Mi ripeto, muovendosi in autonomia, è fondamentale mantenere un certo margine di tempo per il tragitto di ritorno al porto.
Nassau (Bahamas)


Arriviamo a Nassau con il cielo coperto di nubi e qualche goccia di pioggia. Oltre all’escursione nelle Everglades da Miami, quella di oggi è l’unica escursione che facciamo organizzata da Msc, ma non ci troviamo molto bene. Andiamo a vedere i delfini sulla Blue Lagoon Island ma per noi, abituati a muoverci presto e in autonomia, partire tardi finché il gruppo non è completo e dover addirittura salire sulla seconda barca messa a disposizione perché non troviamo posto sulla prima, ci riempie di ansia e sconforto. La giornata plumbea e piovosa indubbiamente non aiuta, rimpiangiamo di non esserci affidati al nostro solito taxi o autobus per andare alla scoperta di Nassau che vediamo davvero frettolosamente prima di risalire a bordo.
Escursioni: valutare bene cosa si vuole fare e scegliere di conseguenza la modalità, ci sono escursioni per tutti i gusti, sia organizzate dalla compagnia che in autonomia. Mi ripeto per l’ultima volta perché non è mai abbastanza: muovendosi in autonomia, è fondamentale mantenere un certo margine di tempo per il tragitto di ritorno al porto.
Hai mai fatto una crociera? Ti incuriosisce un itinerario di crociera ai Caraibi? fammelo sapere nei commenti!
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