Durante un indimenticabile weekend lungo in Val di Non insieme alla bimba di 9 mesi, abbiamo visitato un luogo davvero suggestivo ed emozionante: il Santuario di San Romedio, custodito da due frati dell’Ordine di San Francesco d’Assisi e visitato da oltre 200.000 pellegrini l’anno!

Prima di cominciare la nostra visita, ci siamo fermati a pranzo presso l’Albergo Ristorante Nerina nel piccolo paese di Malgolo dove abbiamo mangiato davvero benissimo ordinando piatti a base di trota affumicata e marinata, oltre a formaggi e miele locali. Un hotel a conduzione familiare in attività da oltre 50 anni, la sosta perfetta prima di raggiungere il Santuario di San Romedio.

Come arrivare

In auto

Questa opzione è praticabile solamente durante la bassa stagione quindi non durante i mesi estivi in cui abbiamo visitato San Romedio. Il parcheggio nei pressi del Santuario è raggiungibile percorrendo per circa 1 km una stretta via asfaltata che si snoda dall’abitato di Sanzeno.

In bus navetta

Come scritto poco sopra, nei mesi di luglio e agosto non è possibile utilizzare la propria auto per raggiungere San Romedio, ma è necessario usufruire del bus navetta a pagamento.

Abbiamo parcheggiato quindi presso il grande parcheggio sulla strada per San Romedio, ma è possibile anche lasciare l’auto presso il Museo Retico lungo la strada statale 43 e da cui abbiamo acquistato i biglietti a/r per poter usufruire del bus navetta che passa ogni 20 minuti circa.

A piedi

Avendo con noi la bambina (e delle minacciose nuvole cariche di pioggia sopra la testa) non abbiamo nemmeno preso in considerazione questa opzione. Sicuramente fattibile con uno zaino portabimbo, un po’ meno con il passeggino visto che si tratta di un sentiero stretto e, soprattutto nei periodi di alta stagione, molto frequentato dai turisti in entrambe le direzioni.

Questo famoso sentiero nella roccia parte dal parcheggio del Museo Retico di Sanzeno ed è stato ricavato da un ex-acquedotto che segue il corso di un antico canale per un totale di circa 2,5 chilometri percorribili in circa 45 minuti.

San Romedio e l’orso

Ma chi era San Romedio? Doveroso innanzitutto presentare la figura di questo Santo perché è proprio grazie alla leggenda che lo accompagna che oggi è possibile fare…un curioso incontro nei boschi nei pressi del Santuario! Continua a leggere se vuoi scoprire a cosa mi riferisco!

San Romedio, il Santuario e l'orso - immagine 179

Romedio di Thaur, vissuto tra il IV e il V secolo, era l’erede di una ricca famiglia bavarese, signore di un castello nei pressi di Innsbruck e proprietario di saline nella valle dell’Inn. Tuttavia si narra che dopo un pellegrinaggio a Roma, scelse di donare tutti i suoi beni alla chiesa e di ritirarsi in eremitaggio in alcune grotte presenti in questa zona della Val di Non.

Dovendo recarsi a Trento per salutare il vescovo della città, chiese al suo discepolo di sellargli il cavallo, cavallo che purtroppo era stato sbranato da un orso. Romedio allora gli ordinò di sellare l’orso, che condusse quindi docilmente Romedio fino a Trento. All’ingresso del Santuario una statua di legno ricorda proprio questo episodio.

Se ti trovi a visitare il Santuario di San Romedio in inverno, tieni a mente che il 15 gennaio è il giorno in cui si festeggia il santo e viene preparato il tipico piatto del pellegrino.

Durante l’estate invece qui si svolgono una serie di manifestazioni culturali e musicali all’interno della cosiddetta Estate Romediana.

L’orso Bruno

Nei pressi del Santuario si trova una grande area boschiva recintata e messa in sicurezza per ospitare degli orsi nati e cresciuti in cattività, inviati a San Romedio per vivere in un luogo per loro sicuro e tranquillo. Per esempio alla fine degli anni ’50 era arrivato Charlie, da un circo che lo voleva abbattere, alla fine degli anni ’90 Cleo e Cora, due orse nate nel recinto del santuario, nel marzo 2013 è arrivato invece Bruno che anche noi abbiamo incontrato!

Si tratta di un esemplare di orso bruno dei Carpazi sequestrato a un privato che lo deteneva illegalmente nei pressi di Roma. Il tentativo di reinserirlo in natura nel Parco Nazionale d’Abruzzo non è andato a buon fine, per cui è stato trasferito a San Romedio dove oggi vive in serenità. Davvero una grande emozione poter osservare un orso bruno così da vicino, non ne avevo mai avuta occasione prima!

Il Santuario di San Romedio

Il Santuario di San Romedio, costruito su una rupe calcarea alta oltre 70 metri, si trova in uno scenario naturalistico di rara bellezza. La sua struttura è davvero suggestiva e unica nel suo genere, dal momento che è costituito da cinque chiese costruite in un arco di tempo di circa novecento anni, fra il 1000 e il 1918.

Queste cinque chiese sono unite tra loro da una scalinata di 130 gradini, quindi…zaino o marsupio portabimbo indispensabile per poter visitare il Santuario insieme a un neonato. Non nego che si tratta comunque di una bella fatica 🙂

La prima chiesa originaria intitolata a San Romedio sorse attorno al 1000 sulla tomba del Santo, con le pietre portate dai pellegrini. Nel 1300 la Chiesa riconobbe il culto di San Romedio e a partire dal 1400 i pellegrini cominciarono a portare al Santuario ex voto, molti dei quali sono presenti ancora oggi.

Nel 1489 fu iniziata la costruzione della seconda chiesa dedicata a san Giorgio, nel 1514 fu costruita la chiesa di san Michele e nel 1536 la chiesa maggiore di san Romedio. Per ultima fu eretta nel 1918 la chiesa dell’Addolorata, per ringraziare la Vergine alla conclusione della prima guerra mondiale.

I maggiori lavori strutturali sono avvenuti nel 1700, ricostruendo gli edifici adibiti all’accoglienza dei pellegrini, le stalle, il ballatoio, la sacrestia e la biblioteca. Viene coperta la seconda parte della scalinata (per fortuna, visto che ci ha riparato da una pioggia improvvisa!) e qui collocate le edicole con la passione di Cristo. Nel 1770 inoltre viene eretto l’arco d’ingresso al luogo sacro.

Una volta saliti tutti i gradini, si arriva fino al campanile dal quale si gode di una straordinaria vista sulla valle, tra boschi e canyon rocciosi. Gli ultimi passi, se si vuole, conducono fino a una balaustra abbarbicata su uno sperone di roccia! Chi soffre di vertigini si astenga…per tutti gli altri la vista però è impagabile!

A questo punto bisogna fare il percorso a ritroso, scendendo la scalinata che riporta all’ingresso del Santuario e al parcheggio adiacente dal quale siamo saliti sulla navetta per tornare a valle. Qui siamo risaliti sulla nostra auto per tornare a Taio, nel cuore della Val di Non, dove abbiamo alloggiato all’Agritur La Pieve.

Per conoscere tutte le nostre tappe della vacanza, leggi anche Val di Non: l’itinerario perfetto in 4 giorni (anche) con i bambini

Ti piacerebbe visitare il Santuario di San Romedio? Conoscevi la leggenda di San Romedio e l’orso? Hai mai visto un orso così da vicino? Fammelo sapere nei commenti!

Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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