I geyser! Sempre visti in foto e in video, ma quanta voglia di andare a vedere di persona questo sorprendente spettacolo della natura! Per questo, quando siamo stati in Islanda a Reykjavik, non ci siamo fatti scappare l’occasione di partecipare a un’escursione giornaliera dalla capitale che prevedeva anche la sosta ai geyser.

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Infatti in Islanda, essendo pieno inverno e avendo a disposizione solamente pochi giorni, abbiamo scelto di non noleggiare l’auto prendendo parte a un tour che ci ha portato nel cosiddetto Golden Circle per visitare 3 delle più famose località turistiche del Paese.

Il Golden Circle

Quando si parla di Golden Circle, il fulcro dell’escursione alla quale abbiamo partecipato, si fa riferimento principalmente a 3 zone ben conosciute per la loro natura selvaggia, imponente e meravigliosa, importanti luoghi di interesse per i visitatori che raggiungono la Terra del ghiaccio e del fuoco.

Mi riferisco al Parco nazionale di Thingvellir, un’area naturale protetta sede dell’Althing uno dei primi Parlamenti del mondo dove si può camminare attraverso due placche tettoniche.

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Altra destinazione la cascata Gullfoss, la Cascata d’oro, una delle più famose del Paese con il suo salto di 32 metri di altezza.

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Nell’area che corrisponde al Circolo d’Oro, il Golden Circle, si possono fare anche eventuali altre soste, noi per esempio ci siamo fermati per una tappa fotografica al Cratere Kerid, un profondo lago craterico lungo 270 metri.

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Hai visto quante splendide destinazioni sono facilmente raggiungibili in giornata da Reykjavik? L’ultima tappa dell’escursione al Circolo d’oro è quella che permette di vedere i geyser da vicino ed è quella che andiamo ad approfondire con questo articolo.

I Geyser

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Innanzitutto dobbiamo definire cosa sono i geyser! Con questo termine si indicano dei potenti getti di acqua calda mista a vapore che escono periodicamente da sorgenti termali. Perché si formi un geyser, devono coesistere determinate condizioni: deve essere presente una sorgente sotterranea, un bacino sotterraneo nel quale quest’acqua possa raccogliersi, un condotto ricoperto di silice attraverso il quale l’acqua possa risalire in superficie, poi il magma, i vapori e i gas vulcanici devono essere sufficientemente vicini alla superficie terrestre per riscaldare le rocce al punto tale che l’acqua arrivi a ebollizione.

Quando l’acqua bolle si ha un getto violento e l’espulsione dell’acqua che in parte, a causa della decompressione, viene trasformata in vapore.

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Viste le condizioni nelle quali può verificarsi il fenomeno del geyser, ne consegue che sia decisamente raro e presente solamente in determinate zone con una forte presenza e movimento vulcanico. Parliamo per esempio dei geyser più grandi presenti in Islanda, negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda dove si trova il Waimangu, che nel 1904 lanciò un getto di 450 metri.

I Geyser di Haukaladur

La tappa che facciamo in Islanda ci porta tra i Geyser di Haukaladur, una regione geotermale ricca di fumarole e vapori 110 chilometri a nord-est di Reykjavik, 10 chilometri dalla cascata Gullfoss e a 60 chilometri da Thingvellir. Secondo alcuni studi l’area sarebbe attiva da almeno 10.000 anni.

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Si può parcheggiare gratuitamente l’auto nei pressi del Centro Visitatori che contiene anche un negozio di souvenir, una caffetteria e un ristorante dove pranziamo prima di ripartire (pagando molto, troppo, per una piccola zuppa, ahimè come dappertutto in Islanda). Qui è presente anche la Geysisstofa, una mostra audiovisiva interessante su geyser, vulcani e terremoti. Anche l’accesso all’area geotermale è gratuito che si raggiunge comodamente a piedi dopo pochi metri.

Noi siamo stati in pieno inverno e il terreno era ghiacciato in alcuni punti, quindi piuttosto sdrucciolevole per questo consiglio di indossare delle buone scarpe con la suola in gomma. Per il resto il tragitto è breve e tutto in piano, quindi non ci sono particolari difficoltà o problematiche.

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La passeggiata per raggiungere le due principali attrattive, Geysir e Strokkur, è davvero piacevole, ci si ritrova immersi in un ambiente selvaggio dove si vedono rivoli di acqua bollente con tanti cartelli di divieto che avvisano di non toccare niente, in mezzo a pozze di acqua e lastre ghiacciate visto che è inverno…i colori sono forti e in contrasto da loro, l’aria odora di zolfo…e qui capisco davvero perché l’Islanda viene chiamata la Terra del ghiaccio e del fuoco!

Geysir

Curioso notare che il termine geyser, utilizzato per indicare questo tipo di fenomeni, deriva dal nome di un getto d’acqua specifico, presente all’interno di questo parco islandese. Si tratta di Geysir, il più antico geyser storicamente conosciuto, formatosi alla fine del XIII secolo a seguito di un terremoto che ha dato origine a una serie di sorgenti calde. Il nome deriva dal verbo islandese gjósa che significa emettere a fiotti, eruttare ed è passato a indicare tutte le sorgenti che eruttano in superficie vapore e acqua bollente.

Tutti i geysir del mondo hanno preso il nome da questa sorgente islandese che…non erutta più. Dobbiamo dire infatti che un tempo Geysir emetteva getti d’acqua fino a 80 metri di altezza, ma negli anni Cinquanta del XX secolo ha finito per inattivarsi, in parte per un esaurimento naturale ma soprattutto a causa dell’intervento invasivo dell’uomo.

Sembra che i turisti gettassero al suo interno pietre e monete con l’obiettivo di sollecitare l’attivazione del getto d’acqua, cosa che ha finito per creare un ingorgo e non farlo più eruttare. Nel frattempo va aggiunto il fatto che, secondo alcuni studi, gettare sapone nel geyser avrebbe fatto migliorare in intensità e frequenza le eruzioni e la cosa ha finito col danneggiare la colonna calcarea.

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Sembra che alcuni forti terremoti nel 2000 abbiano parzialmente rimosso l’ingorgo e che altri eventi simili possano innescare nuove eruzioni di durata e frequenza imprevedibile, fino a esaurimento.

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Strokkur

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A circa 400 metri di distanza troviamo invece un altro geyser che si chiama Strokkur, una sorgente sicuramente più prevedibile dal momento che erutta ogni 4-10 minuti producendo getti di acqua bollente e vapore che possono arrivare fino a 40 metri di altezza (quelle di Geysir invece arriverebbero addirittura a 80!)

In generale Strokkur sbuffa in colonne d’acqua alte circa 15-30 metri che sono davvero uno spettacolo per gli occhi! Sebbene sia altamente sconsigliato posizionarsi sottovento rispetto al geyser, per evitare di bruciarsi con schizzi di acqua bollente, i turisti si affollano ugualmente su tutti e 4 i lati dell’area del geyser. Davvero interessante osservare tutta la durata del fenomeno, dalla preparazione di una piccola pozza d’acqua che ribolle fino al getto improvviso di vapore che si dissolve rapidamente, in parte nell’aria e in parte per ridiscendere al centro della terra. Un’esperienza davvero imperdibile in Islanda!

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Ti è mai capitato di vedere un geyser? Dove? Sapevi che puoi vederli anche in Islanda? Fammelo sapere nei commenti!

Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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