In occasione di un weekend lungo in Valtellina, decidiamo di fare una sosta lungo la strada per fermarci a visitare la città lombarda di Brescia dove nessuno del nostro gruppo era mai stato. Purtroppo non abbiamo molto tempo da dedicare alla visita, ma abbiamo appuntamento con il collega bresciano di un nostro amico che ci farà da guida per qualche ora.

Corso Giuseppe Garibaldi

Parcheggiamo nei pressi di Corso Giuseppe Garibaldi, una strada ampia e piacevole, ricca di negozi, perfetta per lo shopping e approfittiamo subito per qualche acquisto a tema natalizio, visto che le festività non sono così lontane. Oltrepassiamo la Torre della Pallata, una bella torre di origine medievale arricchita nei secoli successivi di elementi decorativi come l’orologio, i merli e la fontana dei fiumi.

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La Torre della Pallata

Piazza della Loggia

Proseguendo a piedi lungo il Corso, in pochi minuti si raggiunge una delle più belle piazze di Brescia, la suggestiva Piazza della Loggia realizzata in epoca rinascimentale. L’attenzione viene colta subito dall’elegante figura del Palazzo della Loggia, attualmente sede della giunta comunale, mentre in origine ospitava le udienze del podestà veneziano. Decorato da una serie di statue di ispirazione classica, è sovrastato da una cupola sontuosa e particolare.

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L’elegante Palazzo della Loggia

Un altro edificio importante che si affaccia in Piazza della Loggia è la rinascimentale Torretta dell’Orologio, caratterizzata dal bell’orologio astronomico che raffigura le ore, le fasi lunari ed i segni zodiacali. In alto, a sovrastare la costruzione, troviamo due interessanti figure in rame che vengono chiamate in dialetto i macc de le ure, ovvero i matti delle ore, Tone e Batista per i bresciani, che con il loro martello battono sulla campana lo scoccare dell’ora.

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La Torretta dell’Orologio, che si affaccia in Piazza della Loggia

Nel porticato sotto la Torretta dell’Orologio è stata eretta una stele per ricordare le vittime dell’attentato di Piazza della Loggia del 28 maggio 1978, motivo per cui questa piazza è tristemente famosa. In questa data, nel corso di una manifestazione, fu condotto un attentato di matrice neofascista che culminò nello scoppio di una bomba costato la vita a 8 persone.
Oltre alla lapide commemorativa, si trova anche la riproduzione del manifesto originale della manifestazione contro il terrorismo neofascista.

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Sulla Piazza si affacciano anche il monumento alla Bella Italia, regalato alla città da Vittorio Emanuele II in memoria dei caduti delle Dieci Giornate di Brescia e il Palazzo Monte di Pietà Vecchio con al centro un passaggio che conduce in Piazza della Vittoria.

Chiesa di San Faustino in Riposo

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Locanda dei Guasconi

Dopo un ottimo pranzo tipico alla Locanda dei Guasconi, capitiamo quasi casualmente davanti alla Chiesa di San Faustino in Riposo, detta di Santa Rita. L’interno è a pianta circolare e contiene l’immagine di Santa Rita, la cappella con la statua della Madonna e numerosi ex-voto. L’esterno invece è caratterizzato da una forma curiosa che richiama una pigna rovesciata.

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Chiesa di San Faustino in Riposo

Chiesa di Santa Maria della Carità

Anche la Chiesa di Santa Maria della Carità, costruita nel 1640 a pianta ottagonale, presenta una notevole differenza tra l’aspetto esteriore e quello interiore, decorato in stile barocco con stucchi, affreschi e pavimenti in marmi policromi.
Dietro l’altare maggiore si trova una fedele riproduzione della Santa Casa di Loreto.

Parco Archeologico

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Parco Archeologico di Brixia Romana

Torniamo sui nostri passi per raggiungere il Parco Archeologico di Brixia Romana, riconosciuto Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2011, il principale complesso archeologico romano della Lombardia (costo del biglietto intero 8 euro)
Qui abbiamo visto alcuni importanti edifici della Brescia romana: il Capitolium, il Santuario, il Teatro e un tratto del decumano massimo.

Il Capitolium

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Il Capitolium, eretto nel 73 d.C. da Vespasiano, era il tempio principale di ogni città romana dedicato a Giove, Giunone e Minerva, ovvero al culto della Triade Capitolina.
Si può accedere per vedere gli arredi originali, la scalinata in marmo e le colonne.

Piazzale Arnaldo

La Piazza Arnaldo si trova proseguendo ancora più oltre e fu realizzata per trasferirvi il mercato del grano, ma oggi è diventata la zona dedicata alla movida bresciana. Questo spazio prende il nome da un frate bresciano, Arnaldo appunto, la cui statua sovrasta il piazzale, che nel XII secolo si oppose alla Chiesa che andava perdendo la sua vocazione spirituale. Il frate fu accusato di eresia e condannato.

Castello di Brescia

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Torniamo indietro per un tratto, prima di affrontare la passeggiata in salita che ci porterà al Castello di Brescia proprio dalla Chiesa di Santa Maria della Carità. Volendo si può partire direttamente da Piazza della Loggia, proprio sotto i portici, all’altezza della lapide, per incamminarsi lungo un percorso recente inaugurato nel 2014. Questa strada è un percorso nella memoria, in quanto le 400 formelle che la compongono, sono ciascuna dedicata a una vittima del terrorismo, a partire dalle 8 vittime dell’attentato di Brescia.

Dopo una passeggiata di circa 15 minuti, si raggiunge finalmente il Castello che domina il Colle Cidneo. Il Castello è il simbolo della città, viene chiamato anche Falcone d’Italia, è stato il fulcro difensivo della città e teatro, nel 1849, delle Dieci Giornate di Brescia. Per il coraggio con cui la città si è battuta in questa occasione, il poeta Giosuè Carducci la definì la Leonessa d’Italia, soprannome che le è rimasto nei decenni successivi e con il quale viene ricordata ancora oggi.

Nel complesso monumentale del Castello, al quale si accede gratuitamente, si trovano due musei dall’ingresso a pagamento: il Museo del Risorgimento e il Museo delle Armi.

Lungo la salita che dal ponte levatoio conduce al Museo delle Armi si trovano due sale che ospitano due plastici ferroviari: Cidneo e Villa d’Almè. Mentre il primo fu aperto nel 1969 come il plastico ferroviario più grande d’Europa, il secondo è uno dei più antichi plastici in scala HO (rapporto di riduzione 1:87) del mondo.

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Si accede al complesso attraverso un portale monumentale del XVI secolo con ai lati i bastioni di San Faustino e di San Marco e, una volta entrati, si incontrano: il bastione di San Pietro, un antico pozzo del Cinquecento e la Palazzina del Governatore. Si vedono in giro tracce che richiamano la dominazione della Repubblica Veneziana, come il Leone di San Marco sul portale di ingresso, che infatti controllò Brescia per quattro secoli.

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Passeggiamo a lungo in questa area e negli spazi verdi caratterizzati dai bellissimi colori del foliage autunnale dove si gode di una splendida vista sui tetti della città di Brescia.
Vediamo con interesse una vecchia locomotiva a vapore che nel corso del XX secolo percorreva la tratta Brescia-Edolo e ha attraversato due conflitti mondiali.

Piazza Paolo VI e i due Duomi di Brescia

Piazza Duomo è una delle più belle piazza di Brescia, rinominata Piazza Paolo VI nel 1978, alla morte di Paolo VI, Papa di origini bresciane.

Sulla piazza si affacciano degli edifici importanti come il Palazzo del Broletto, con la Torre del Popolo, il più antico palazzo pubblico della città, il Palazzo Negroboni e la Casa dei Carmelenghi. Ai due lati opposti si trovano due belle fontane.

Duomo Nuovo

Gli edifici più interessanti sono sicuramente i due Duomi, il Duomo Nuovo (o Cattedrale estiva di Santa Maria Assunta), costruito tra il XVII e il XIX secolo, che presenta una facciata in marmo bianco di Botticino e custodisce all’interno opere di pittori importanti come il Moretto e Palma il Giovane. Si tratta della chiesa principale di Brescia. La cupola del Duomo, alta 80 metri, è la terza in Italia dopo San Pietro a Roma e Santa Maria del Fiore a Firenze.

Duomo Vecchio

Il Duomo Vecchio (o Concattedrale invernale di Santa Maria Assunta) risale invece all’XI secolo e per accedervi si deve scendere lungo una scala in discesa in quanto si trova a un livello inferiore rispetto all’attuale livello stradale. Gli esterni sono romanici, presentando due corpi cilindrici sovrapposti (da qui il soprannome la Rotonda), mentre gli interni richiamano diversi stili che si sono susseguiti nel corso dei secoli. Si possono vedere il Sarcofago del Vescovo Berardo Maggi, vescovo e primo signore di Brescia, opere del Moretto, del Romanino, la Cripta di San Filastrio, nonché i mosaici della basilica paleocristiana di cui ha preso il posto.

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La Rotonda di Brescia

Piazza della Vittoria

Piazza della Vittoria si differenzia completamente dalla bella Piazza della Loggia che abbiamo visto la mattina, essendo stata ridisegnata nel corso degli anni ’30 del Novecento dall’architetto Marcello Piacentini, presenta uno stile caratteristico dell’urbanistica fascista. Nella piazza si tenevano le adunate fasciste, presenta infatti l’Arengario, un pulpito ricoperto di bassorilievi. Per la sua riqualificazione edilizia è stato abbattuto il quartiere di origine medievale che qui sorgeva.

Gli edifici che si affacciano sulla piazza si rifanno al neoclassicismo monumentale, come il Palazzo delle Poste, il Torrione INA che è stato uno dei primi grattacieli d’Italia, il Quadriportico con la Torre della Rivoluzione. Nel 1945 è stata rimossa la statua che si ergeva nella piazza, la statua Era fascista, chiamata Bigio dai bresciani.

Piazza del Mercato

A pochi passi di distanza si trova la Piazza del Mercato, ampia, spaziosa e fiancheggiata da begli edifici signorili.

Chiesa di Sant’Agata

Prima di ripartire e tornare all’auto, vale la pena fare prima una piccola deviazione per visitare la Chiesa di Sant’Agata, caratterizzata dagli interni ricchi di decorazioni, affreschi e splendide volte. Gli esterni sono invece semplici, completamente diversi rispetto all’opulenza e sontuosità degli interni dell’edificio!

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Hai mai visitato Brescia? Sapevi che, insieme a Bergamo, è stata eletta capitale italiana della cultura nel 2023?

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Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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