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La splendida Carcassonne è stata una tappa del nostro viaggio on the road attraverso il sud della Francia che ci ha portato fino alla bella Andorra La Vella, la capitale del piccolo principato tra i Pirenei (leggi a questo link le nostre visite nella capitale più alta d’Europa), e per altre idee di viaggio tra Provenza e Occitania:

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Carcassonne doveva essere assolutamente una tappa del nostro viaggio a causa…di un gioco. Sì, proprio per un gioco da tavolo! Per chi non lo conoscesse, si tratta di un grande classico che prevede di piazzare delle tessere a formare delle strade, delle fortificazioni, delle abbazie, posizionando pedine in modo da massimizzare il punteggio! Dopo aver giocato infinite volte a Carcassonne e aver visto le belle mura e torri medievali sulla sua scatola, ci era venuta la curiosità di esplorare personalmente questa città!

Quando abbiamo raccontato agli amici della nostra visita alla città, innanzitutto si sono tutti stupiti del fatto che esistesse davvero, ritrovandosi così tante volte a giocare a Carcassonne non si erano mai posti la domanda…e poi sono rimasti colpiti dalla sua straordinaria bellezza!

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Devo dire che questo in un certo senso ha stupito anche me, il fatto che la città di Carcassonne sia tanto affascinante quanto poco conosciuta e frequentata dai turisti italiani, sicuramente meno presenti rispetto ad altre città francesi.

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Indubbiamente Carcassonne si trova al di fuori dei più noti circuiti turistici, a circa 150 km sia dal confine con la Spagna sia dal confine con Andorra, tra le città di Tolosa, Narbona e Montpellier, è capoluogo del dipartimento dell’Aude nella regione dell’Occitania, in posizione strategica tra Oceano Atlantico e Mar Mediterraneo e…vale assolutamente la pena visitarla!

La storia in breve

La storia di Carcassonne risale addirittura al Neolitico! La posizione strategica e la ricchezza commerciale e agricola le è valsa anche una citazione da parte di Plinio il Vecchio chiamandola Carcasum, finché non è passata sotto la dominazione romana. La città era attraversata dalla Via Aquitania e si cominciarono a costruire edifici anche nella pianura circostante l’antico oppidum.

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Per difendere la città dalle incursioni dei barbari, venne costruita una barriera lunga oltre un chilometro con trenta torri difensive e già dal 333 la città è conosciuta con il nome di Castellum Carcasonne.

Nel V secolo Carcassonne diventa teatro dei combattimenti tra Franchi e Visigoti, finché le relazioni non vengono appianate con la conversione di Recaredo I dei Visigoti al cattolicesimo. Due secoli dopo è la volta dei musulmani a cingere d’assedio la città che viene ribattezzata Qarqshuna dopo la conquista. Pipino il Breve espugna la città nel 759, che viene devastata dalle incursioni fino all’arrivo di Carlo Magno.

Intorno all’anno Mille, si susseguono gli scontri tra Raimondo Berengario I di Barcellona che aveva acquistato Carcassonne per 4.000 mancusi d’oro dai discendenti dell’ultimo conte in carica della città, Ruggero III e suo genero Raimondo Bernardo Trencavel, che contemporaneamente sostiene una rivolta popolare. La struttura fortificata comitale viene costruita intorno al 1130, temendo una nuova ribellione.

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Alla fine del XII secolo, il catarismo raggiunge Carcassonne con la protezione del visconte Raimondo Ruggero Trencavel, al punto che la città viene dichiarata terra di eresia da Papa Innocenzo III dopo l’assassinio del legato apostolico Pietro di Castelnau e subisce la crociata albigese. Nel 1209 la città cede all’assedio e gli abitanti sono costretti ad abbandonarla mentre viene trasformata in zona militare. Anche l’edificio comitale viene convertito in fortezza, con la cinta muraria raddoppiata. Viene istituito presto anche un tribunale dell’inquisizione.

Nel frattempo, gli abitanti espulsi dalla cittadella fortificata si stabiliscono dall’altra parte del fiume, dove re Luigi IX creò “la città bassa” o “bastide”.

Nel XVI secolo, le guerre di religione imperversano nella regione: mentre la città bassa abbraccia il protestantesimo, la città alta resta fedele al cattolicesimo. Questa parte perde la sua importanza mentre la ricchezza dovuta al commercio della stoffa permette di sviluppare la città bassa.

A seguito della Rivoluzione francese, anche Carcassonne risente di conseguenze economiche con la diffusione del malcontento popolare. Successivamente, durante il XIX secolo, la viticoltura comincia a soppiantare la tessitura.

La città, completamente in rovina, riceve il sostegno di numerosi intellettuali allo scopo di restaurare e valorizzare il suo patrimonio artistico e culturale, nonostante il governo francese ne abbia decretato la demolizione. Finalmente nel 1853 Napoleone III approva il progetto di restauro, in gran parte finanziato dallo Stato, oltre che dal comune di Carcassonne e dal consiglio generale dell’Aude.

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Nel 1944 la città di Carcassonne viene occupata dalle truppe tedesche, che impiegano il castello come riserva di munizioni ed esplosivi.

Nel 1997 il comune di Carcassonne ottiene il riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO.

Cosa vedere a Carcassonne

La città fortificata

Carcassonne è caratterizzata dalla suggestiva e interessante ricostruzione ottocentesca della cittadella fortificata in stile medievale, patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1997. All’interno delle imponenti mura, strutturate in una doppia cerchia, troviamo una struttura difensiva, il castello comitale, la basilica di Saint-Nazaire e 53 torri, in un dedalo di vicoli lastricati e stradine sulle quali si affacciano edifici medievali, abitazioni, hotel, ristoranti e negozi dalle insegne in ferro battuto.

Il castello comitale

Il castello comitale è la fortezza che ospitò i signori di Carcassonne, in parte costruito su una domus del I secolo d.C. , per essere più volte modificato nel corso dei secoli, con la presenza di torri circolari, cammini di ronda, porte d’ingresso, il barbacane e il fossato. Ospita un museo e una mostra permanente sul restauro del XIX secolo.

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La basilica di Saint-Nazaire

La basilica di Saint-Nazaire è una chiesa di origine romanica risalente al XI secolo, consacrata dal papa Urbano II nel 1096 e classificata come monumento storico nel 1840.

La cattedrale fu ampliata nel XIII secolo secondo lo stile gotico imposto dai nuovi dominatori francesi che inserirono una serie di pregevoli vetrate. Tuttavia, la vetrata originale della basilica si trova nella Sainte-Chapelle di Parigi.

Fino al XVIII secolo, la cattedrale di Saint-Nazaire rimase il principale centro religioso di Carcassonne, finché non venne spogliata del suo rango di cattedrale di Carcassonne in favore della chiesa di Saint-Michel, situata nella bastide fuori città. Il titolo di basilica le fu concesso nel 1898 da papa Leone XIII.

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La bastide Saint Louis

Fuori dalla città fortificata racchiusa dall’antica cinta muraria, troviamo la parte residenziale di Carcassonne che si chiama “bastide Saint Louis”, dal nome di re Luigi IX che ne autorizzò la costruzione nel 1247. Tra il 1355 e il 1359 fu dotata anch’essa di una cinta muraria di quasi 3 chilometri, mentre oggi rimangono pochi resti dei baluardi che la rinforzavano.

La bastide ha una pianta a scacchiera, la struttura più semplice per difenderla da eventuali attacchi esterni, oggi è costituita in gran parte da strade pedonali il cui centro è costituito da Piazza Carnot, l’antica Piazza delle erbe, sede del mercato.

Il Canal du Midi

Il Canal du Midi è invece un corso d’acqua riconosciuto patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1996, conosciuto anche come Canal des Deux-Mers dal momento che collega il Mar Mediterraneo all’Oceano Atlantico.

Remparts et Lumieres

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Se come noi visitate Carcassonne durante i mesi estivi, potete assistere a una bella manifestazione che si chiama Remparts et Lumières e si svolge solitamente dalla metà di luglio alla metà del mese di settembre. A questo link il sito ufficiale dove puoi trovare tutte le informazioni per organizzare la tua visita!

Quando siamo arrivati a Carcassonne in serata, eravamo convinti che la manifestazione fosse stata annullata per il covid…e invece no! Che bella sorpresa vedere che l’evento si teneva in ogni caso, ovviamente con l’obbligo di indossare la mascherina e il rispetto delle normative anti contagio.

La visita dura circa 1 ora e permette di visitare la fortezza e parte della mura mentre queste diventano lo sfondo dei giochi di luce che vengono proiettati sulle pareti. Avendo comunque in programma di visitare gli interni, abbiamo deciso di farlo direttamente in questa occasione e non visitarli nuovamente il mattino successivo, riuscendo così ad anticipare l’orario di partenza verso la nostra nuova destinazione.

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Dopo aver pagato i 15 € del ticket in biglietteria, l’ingresso avviene in corrispondenza della Porta Narbonnaise e conduce al Cortile d’Onore del Castello Comitale dove si possono ammirare le proiezioni luminose che richiamano la storia e le leggende di Carcassonne, tutto accompagnato da suoni e musica. A questo punto è poi possibile recarsi all’interno dove si trovano delle mostre temporanee e percorrere parte dei camminamenti sui bastioni, mentre sulla città scende il buio della notte.

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Un’esperienza che ci è piaciuta molto, davvero suggestiva e particolare!

Dove dormire

A Carcassonne, abbiamo dormito presso il semplice e pulito hotel Campanile Carcassonne Est – La Cité, per noi la soluzione ottimale visto che ci muovevamo con la nostra auto e preferivamo restare fuori dalle mura e con il parcheggio a disposizione.

La presenza dell’auto è sicuramente da tenere in considerazione, altrimenti la scelta di hotel e alloggi è varia e ricchissima!

Dove mangiare

Per quanto ci riguarda, abbiamo fatto solamente un pasto in città, la cena della prima sera, quando ci siamo fermati a La Taverne du Chateau, in Place du Chateau, a 100 metri a piedi dal Castello Comitale. Abbiamo mangiato bene a un prezzo onesto, considerando che ci trovavamo al centro del centro che più centro non si può!

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La leggenda della Dama Carcas

E per concludere questo approfondimento sulla bella Carcassonne, vi lascio con la leggenda più famosa della città, quella della Dama Carcas che riguarda le origini del nome Carcassonne. Si trattava della moglie di Balaak, il re saraceno che governava sulla città al tempo di Carlo Magno e che perse la vita proprio durante l’assedio condotto da quest’ultimo.

La difesa della città da quel momento in poi fu gestita dall’astuta Dama Carcas che, per ben 5 anni, fece credere agli invasori di essere ancora in grado di resistere quando, in realtà, la popolazione moriva di fame e stenti. Con la città allo stremo, decise di ricorrere a un ultimo, estremo, stratagemma: essendo rimasto solamente un maialino e una misura di grano, fece dar da mangiare il grano al maialino e lo fece catapultare nel campo dei Franchi!

Carlo Magno, visto il maialino al quale era stato dato da mangiare del buon grano, credette che la città fosse ancora così ricca da potersi permettere di sprecare cibo e diede ordine di togliere l’assedio! La Dama Carcas, che con la sua astuzia aveva salvato la città, fece suonare le trombe (uno degli uomini di Carlo Magno a questo punto esclamò il mitico Carcas-sonne!) e propose successivamente un’alleanza di pace al re dei Franchi.

Purtroppo sembra che la Dama Carcas non sia mai esistita e anche che Carlo Magno non abbia mai cinto d’assedio la città.

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E tu conoscevi Carcassonne? Ti piacerebbe visitarla? Hai mai giocato al gioco da tavolo? Conosci altre città dalle fortificazioni così splendidamente conservate? Fammelo sapere nei commenti!

Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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