Il primo viaggio post lockdown decidiamo di farlo in Europa, in Francia, appena riaprono i confini tra gli Stati e decidiamo di muoverci in auto per essere più liberi e pronti a qualsiasi evenienza. Decidiamo di tornare nella parte meridionale della Francia, dove sono già stata una quindicina di anni prima ma ho piacere di rivedere delle zone che ricordo estremamente interessanti.

Questa volta abbiamo a disposizione appena una settimana, 8 giorni e 7 notti, ma siamo pronti a ottimizzare i tempi e a esplorare il più possibile, rivediamo qualche località già viste e ne aggiungiamo di nuove…il nostro obiettivo finale sono i Pirenei con il principato di Andorra e la capitale più alta d’Europa, Andorra La Vella!

Mettiamo così in piedi un itinerario abbastanza impegnativo, che coniuga la visita a grandi città con relax al mare, piccoli borghi, montagne, lavanda e vigneti, tra arte, storia e buon cibo! Un viaggio intenso e indimenticabile!

Dalla Francia ad Andorra – 685 km

Giorno 1: La Costa Azzurra

Saint Tropez

La prima tappa, poco dopo l’ingresso in Francia, la facciamo all’ora di pranzo, quando raggiungiamo un’assolata Saint Tropez che il covid non ha certamente risparmiato dall’enorme affluenza di turisti. L’obbligo di indossare la mascherina per tutto il centro storico, insieme al grande caldo, ci fa velocizzare la nostra visita 🙂

Mangiamo al volo un gelato mentre osserviamo le vetrine dei negozi dei più famosi brand del lusso, passeggiamo per il delizioso porticciolo, esploriamo vicoli caratteristici e scoviamo spiaggette nascoste, adoriamo questa località che allo stesso tempo riesce a essere chic, suggestiva e caratteristica.

Le Lavandou

Abbiamo proprio voglia di fare un bel tuffo in mare, per questo ci rimettiamo in auto e raggiungiamo già nel pomeriggio la località turistica di Le Lavandou, scelta per comodità che si rivela davvero ottimale per la sua spiaggia ampia e sabbiosa e il lungomare vivace pieno di ristorantini di pesce.

Restiamo sulla spiaggia affollatissima finché il sole non tramonta, circondati da tanti turisti francesi, mentre ci riprendiamo dalla fatica del viaggio, quindi ceniamo con dei piatti di pesce senza infamia e senza lode in uno dei tanti locali.

Pernottiamo al Villa Terramera Hotel, semplice e pulito, a poche centinaia di metri dal mare.

Giorno 2: In bici a Porquerolles

Ci svegliamo di buon’ora e ripartiamo in direzione Hyères, dopo aver acquistato dei panini da conservare per il pranzo. La nostra meta è l’isola Porquerolles, la più grande dell’arcipelago di Hyères dove abbiamo intenzione di noleggiare una bicicletta per esplorare le spiagge principali.

Per conoscere la nostra esperienza, rimando alla lettura di questo articolo:

Porquerolles, in bici nel paradiso mediterraneo a largo della Provenza

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Stanchi dalla giornata sull’isola e bruciacchiati dal sole, ripartiamo per Salon de Provence dove pernottiamo all’hotel B&B Hotel Salon de Provence che si trova fuori dal centro. Arriviamo in tempo per la cena e decidiamo di non allontanarci troppo. Abbiamo intravisto lungo la strada un ristorante della catena La Boucherie dove mangiamo degli ottimi hamburger.

Giorno 3: in Camargue

Il parco ornitologico Pont De Gau

Appena svegli, raggiungiamo subito il parco ornitologico Pont De Gau, che si trova nei pressi di Saintes Maries de La Mère. Vogliamo visitarlo presto al mattino in quanto si tratta di un’area paludosa e poco ombreggiata e proprio per questa giornata è previsto un forte caldo con umidità da record!

Il parco è famoso per la presenza degli uccelli, alcuni dei quali visibili in gabbia poco dopo l’ingresso, ma i fenicotteri rosa sono i veri protagonisti del luogo…una meraviglia!

La durata del percorso è di quasi 3 km, a questo link trovi le informazioni per l’accesso e organizzare al meglio la visita, che consiglio nelle fasce orare più fresche della giornata!

Saintes Maries de la mère

La nostra tappa successiva ci porta nella splendida città tanto cara ai gitani, rimasta proprio tale e quale a come la ricordavo, vivace, chiassosa, colorata, ma tanto troppo invasa dai turisti tanto che in alcuni punti diventa difficile girare a piedi.

La statua di Santa Sara è ancora presente nella Chiesa, ancora ricoperta dei drappi di stoffa colorati lasciati dai gitani, i negozi ancora vendono gli abiti per il flamenco, ancora vengono pubblicizzate le corse camarghesi, le croci camarghesi ancora decorano gli edifici. Davvero una grande emozione ritrovare la Saintes Maries che ricordavo, e prometto che tornerò ancora una volta, in occasione del pellegrinaggio gitano.

Aigues Mortes

Mentre raggiungiamo Aigues Mortes, attraversiamo sconfinati terreni paludosi, vigneti e campi popolati dai cavalli bianchi, sono passati oltre quindici anni dalla mia precedente visita, ma il fascino è immutato! Questa è una regione della Francia che amo molto.

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Aigues Mortes è davvero incantevole, circondata dalla cinta muraria, ricca di negozi profumati, edifici pastello, gallerie d’arte e artisti di strada che fanno musica. Acquistiamo una baguette al volo e decidiamo di mangiarla in spiaggia…troppo caldo per proseguire!

Plage de l’Espiguette

Parcheggiamo nei pressi di Plage de l’Espiguette…nei pressi…per modo di dire! Si tratta di una spiaggia immensa e lunghissima, dove maciniamo a piedi centinaia di metri attraverso le dune prima di intravedere il mare. Molto ventosa, tanto che ci sono diversi aquiloni in volo sopra le nostre teste. Atmosfera serena e rilassata, la pausa giusta per ripartire!

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La sconfinata Plage de l’Espiguette

Leggi anche Camargue in 1 giorno dove racconto nel dettaglio una splendida giornata trascorsa in Camargue

Carcassonne, un salto nel Medioevo

La nostra ultima tappa della giornata è la stupenda Carcassonne, la cui visita è in programma per la mattina successiva. Vediamo da lontano la città vecchia circondata da mura, torri e bastioni e siamo impazienti, perché aspettare per visitarla? Lasciamo la valigia in hotel e ripartiamo subito, giriamo per i vicoli, sorprendendoci ad ogni angolo per i dettagli e gli infiniti richiami al Medioevo e ceniamo nel centro storico, presso la Taverne du Chateau.

Puoi approfondire la nostra visita di Carcassonne a questo link.

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Dopocena partecipiamo alla visita della fortezza comitale e dei bastioni illuminati per l’iniziativa Remparts et Lumières che ogni estate ravviva le mura con il magico tocco della luce. Davvero una piacevole sorpresa vedere che è stato comunque organizzato, nonostante il covid. A questo link tutte le informazioni sull’evento.

Pernottiamo all’hotel Campanile Carcassonne Est – La Cité, comodo per muoversi con l’auto.

Giorno 4: Attraverso i Pirenei

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Carcassonne

Torniamo di nuovo a Carcassonne per passeggiare ancora una volta tra i suoi vicoli che tanto ci hanno affascinato la sera precedente, ma ripartiamo presto perché ancora tanta strada ci separa dalla destinazione finale!

Lago Engolasters

In tarda mattinata saliamo sui Pirenei, la strada è ampia e comoda, le curve sono tante e i punti panoramici numerosi. Ci accorgiamo che la temperatura scende rapidamente, sotto i 10 gradi, mentre il telefono perde la connessione Internet. Presto lasciamo la Francia per passare il confine con il Principato di Andorra.

Seguiamo le indicazioni per il Lago Engolasters, un lago artificiale che ha accanto un rifugio di montagna dove pranziamo con patate e salsiccia, accorgendoci subito che, a differenza della benzina davvero economica, il cibo ad Andorra ha un costo piuttosto elevato!

Andorra La Vella

Chi l’avrebbe mai detto che durante la pandemia da covid saremmo riusciti a visitare un nuovo Stato? Pernottiamo al bell’Hotel Panorama in località Escaldes dove purtroppo manca la cosa più importante e desiderata di tutta la città: il posto auto. Una volta trovato questo, esploriamo la capitale a piedi, piacevole, semplice, alla mano. Torniamo in hotel in serata per fare un bagno nella piscina interna con bella vista panoramica e poi usciamo a cena in centro.

Per approfondire la nostra visita in città, leggi anche:

Andorra La Vella, 1 giorno sui Pirenei nella capitale più alta d’Europa

Da Andorra alla Francia – 730 km

Giorno 5: tra i borghi più belli di Francia

Evol – Olette

Comincia il nostro viaggio di ritorno attraverso l’Occitania, una volta rientrati in Francia. Per prima cosa visitiamo Evol, uno dei più bei borghi di Francia dove facciamo una tappa rilassata, perdendoci tra i vicoli e le case dai tetti di scisto. Ci stiamo addentrando nella cosiddetta Catalogna francese, una terra dalla forte identità.

Villefranche-de-Conflent

Adesso è la volta di un altro borgo medievali iscritto nella lista dei patrimoni UNESCO, siamo sempre nell’area dei Pirenei Orientali, addentrandoci sempre più nella Catalogna. Un luogo davvero suggestivo, dove il paese si sviluppa interamente all’interno delle mura, ci piace davvero moltissimo questa località.

Leggi anche: Villefranche-de-Conflent, 1 sosta nel borgo medievale francese

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Eus

Infine ci fermiamo a Eus, un borgo davvero piccolissimo dove facciamo una sosta molto breve approfittando di una paninoteca che ci permette di pranzare in fretta. A mio parere il meno suggestivo dei 3 borghi visitati, sicuramente quello in posizione maggiormente panoramica.

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Perpignan, una città catalana

Nel pomeriggio raggiungiamo la più catalana delle città di Francia, Perpignan, dove troviamo tante bandiere rosse e gialle, cibo tipicamente catalano e tanti monumenti da vedere. La città ci sembra molto interessante, vivace e caotica, anche se particolarmente sporca in alcuni punti. Ceniamo ovviamente con una paella catalana e pernottiamo presso il B&B Hotel Perpignan Sud Marché International.

Giorno 6: da Van Gogh alla città dei papi

Arles

Bella, bella, bellissima Arles, anche questa già vista e anche questa come la ricordavo. Camminiamo senza una meta precisa, dall’Anfiteatro romano al Cafè che ha ispirato Van Gogh, fino a pranzare nel centro storico con dei piatti a base di carne di toro. Per il nostro itinerario nel dettaglio, leggi anche: Arles in Provenza, dall’anfiteatro romano a Van Gogh.

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Se hai in programma di visitare Arles, ricordati di fare una tappa anche al Pont de Langlois, la ricostruzione di un ponte in legno dipinto da Van Gogh durante il suo lungo soggiorno ad Arles.

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Il suggestivo Pont de Langlois, nella campagna intorno ad Arles

Avignone

Raggiungiamo quindi Avignone, la città dei papi di Francia, dove pernottiamo all’Hotel Ibis Budget Avignon Centre dove parcheggiamo con facilità per muoverci poi a piedi fino a rientrare in hotel solamente dopo cena. Affascinante, maestosa, imponente (e calda), Avignone mi sorprende nonostante l’abbia già visitata. Desistiamo dal visitare gli interni del Palazzo dei Papi, abbiamo poca voglia di indossare la mascherina con questo caldo, preferiamo rinfrescarci con una limonata nel vicinissimo e verde Jardin des Doms prima di cenare con un hamburger in un piccolo locale.

Giorno 7: tutti i colori della Provenza

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Uno dei tanti vigneti incontrati durante il nostro percorso

L’abbazia di Senanque

Stanchi per quanto abbiamo camminato il giorno precedente, ci aspetta una giornata altrettanto intensa o forse di più! Avviso subito che il nostro viaggio in Provenza, a differenza del precedente, non avviene nel periodo della fioritura della lavanda in Francia e ne siamo purtroppo ben consapevoli.

Ci teniamo comunque a raggiungere l’abbazia di Senanque che è lungo il nostro tragitto, sapendo che non l’avremmo trovata preceduta dai filari di lavanda, come nei miei ricordi. Comunque bellissima, ma un po’ ci dispiace 🙂

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L’abbazia di Senanque preceduta dalla lavanda…tagliata

Gordes

La nostra seconda sosta è a Gordes, il magnifico borgo incastonato nella roccia. Un tipico paese provenzale, con i vicoli in pendenza, le strade acciottolate e i panorami meravigliosi.

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Roussillon

Raggiungiamo ben presto Roussillon che adoriamo! Le casette color ocra, i piccoli negozietti, i ristorantini caratteristici e soprattutto il sentiero delle Ocre, attraverso un canyon al posto di un’antica cava…quanta magia!

Leggi anche: Roussillon, il Sentiero dell’Ocra, magia di Provenza

Cucuron

Un altro borgo incantevole, da noi scelto e inserito nel nostro itinerario perché fuori dai giri turistici più tradizionali! Un paese piccolo e davvero autentico, dove troviamo le case in pietra, i lavatoi, la tranquillità, il silenzio. Siamo all’ora di pranzo e ci capita di vedere tavolate di francesi che mangiano insieme nei vicoli, all’ombra delle case. Raggiungiamo il punto di ritrovo centrale, il cosiddetto Etang, una piazza piena d’acqua! Ci fermiamo a fare una pausa proprio qui, in mezzo al frinire delle cicale, uno dei momenti più suggestivi del nostro viaggio!

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Aix-en-Provence

Nel pomeriggio raggiungiamo l’ultima destinazione, Aix en Provence, dove dormiremo presso il Best Western Plus Hotel de l’Arbois. Raggiungiamo subito il centro dove camminiamo moltissimo, troviamo anche un mercato di prodotti tipici che ci impiega diverso tempo!

Siamo davvero stanchissimi e decidiamo di rientrare in hotel per fare un bagno in piscina, a termine del quale decidiamo di non uscire più e la nostra ultima cena in Francia la facciamo al fast food a 2 minuti dall’hotel 🙂

Giorno 8: Torniamo in Italia

Grasse

La nostra ultima sosta la facciamo a Grasse, cittadina nota per i suoi profumi e infatti visitiamo la storica fabbrica Fragonard, dove facciamo un percorso nella storia del profumo in Francia e della profumeria stessa, fino a visitare il fornitissimo shop. Una tappa molto interessante.

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Il nostro viaggio giunge così al termine dopo 8 giorni e più di 1400 chilometri! Stanchi, soddisfatti e pieni di fotografie e ricordi! Hai mai visitato il Sud della Francia? Ti piacciono i viaggi itineranti o preferisci soggiornare più giorni nello stesso luogo? Fammelo sapere nei commenti!

Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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