In un caldo luglio di qualche anno fa siamo volati in Norvegia per (cercare un po’ di refrigerio) vedere i famosi fiordi norvegesi! Abbiamo scelto di seguire un itinerario in auto e di muoverci ogni giorno, cambiando sempre località e hotel, perché ci piace molto viaggiare in questo modo, amiamo il senso di libertà che può dare!

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Poi abbiamo anche fatto due brevi crociere lungo i fiordi, abbiamo visto cascate impetuose, visitato ghiacciai, attraversato una natura rigogliosa, dai villaggi alle città! Un viaggio on the road lungo i fiordi norvegesi, che di seguito vado a raccontare nel dettaglio!

Giorno 1: Arrivo in Norvegia

Il nostro viaggio comincia dall’aeroporto di Milano Malpensa dove il volo che ci porterà all’aeroporto di Oslo Gardemoen parte puntuale per atterrare in Norvegia alle h 23,15. La compagnia aerea è la Scandinavian Airlines.

Il volo è tranquillo e piacevole, il morale è alto…ma una volta entrati in aeroporto, raggiungiamo la zona degli autonoleggi per ritirare la nostra vettura prenotata per avere una brutta sorpresa. Essendo fuori orario, gli impiegati addetti non sono più disponibili, e fin qui poco male, ma dovendo completare il ritiro tramite macchinetta automatica scopriamo che non riesce a scansionare la patente di mio marito!

Telefoniamo al servizio clienti, ma non riusciamo a risolvere, telefoniamo al tour operator (abbiamo prenotato un fly & drive con tour operator in quanto, essendo stato annullato il viaggio in Perù per il lockdown, avevamo un buono attivo da spendere) che ci consiglia di prendere un taxi che poi ci verrà rimborsato (spoiler: solo il 50% ci verrà rimborsato, ma questa è un’altra storia…).

Arriviamo nel centro di Oslo davvero stanchi, il nostro viaggio non è iniziato nel migliore dei modi, ma avremo tempo e modo di recuperare.

Pernottiamo al Comfort Hotel Karl Johan, un piccolo hotel in posizione centrale molto moderno e senza parcheggio auto che si trova, a pagamento, poco distante. Scopriamo subito che avere l’auto in centro a Oslo non è un bonus.

Giorno 2: Garmo – Lillehammer (190 km)

A colazione scopriamo l’esistenza dei pancake norvegesi, piccoli e soffici, li adoriamo. Riposati e rinfrancati, almeno nello stomaco, ci accingiamo a tornare in aeroporto per ritirare l’auto a noleggio.

In aeroporto…di nuovo 🙁

A questo punto però basta taxi, prendiamo il comodissimo treno Flytoget dalla Oslo Central Station e arriviamo davvero in fretta, in 20 minuti scarsi. Scopriamo che abbiamo avuto un upgrade dell’auto e ci capita una bella e nuova Suzuki Vitara con cambio automatico.

Il nostro piano iniziale prevedeva di fare una prima passeggiata a Oslo in mattinata, ma ormai siamo arrivati all’aeroporto e non ci sembra sensato tornare nuovamente verso il centro, quindi partiamo subito per la nostra prima tappa.

Ci innamoriamo prima di subito del paesaggio norvegese, basta uscire dalla capitale che troviamo subito una natura verde e rigogliosa a fare da padrona, con le case perfettamente collocate al suo interno. I limiti di velocità da seguire sono ovunque più bassi che in Italia, i controlli dei radar frequenti, guidiamo con calma e senza fretta e ci godiamo ogni singolo chilometro del percorso!

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La stavkirke di Garmo

Arriviamo alla Garmo Stavkirke, una chiesa costruita interamente in legno (a questo link ho raccontato cosa sono le splendide stavkirke norvegesi), parcheggiamo l’auto nel piazzale antistante e ci sgranchiamo le gambe. Fatta qualche foto, siamo pronti per ripartire.

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Pranzo a Lillehammer

Proseguiamo per la cittadina di Lillehammer, che ho raccontato nel dettaglio a questo link , in tempo per pranzare al Nikkers. Mangiamo all’aperto, a un tavolino assolato in un tiepido e piacevole pomeriggio…il nostro viaggio è davvero iniziato!

Abbiamo subito la conferma di una cosa che già sapevamo, TUTTO si paga con la carta di credito (anche le eventuali mance dopo aver usufruito dei bagni pubblici), ma proprio qui scopriamo un altro aspetto molto differente dall’Italia: nonostante ci siano camerieri che girano per i tavoli portando le ordinazioni, le ordinazioni si fanno rigorosamente da cellulare, tramite app.

Facciamo una passeggiata per il centro di Lillehammer, dove abbiamo modo di osservare le vetrine e vedere che la maggior parte dei negozi vende abbigliamento e attrezzature per attività outdoor.

Olympic Park, le Olimpiadi invernali del 1994

Poi riprendiamo l’auto e raggiungiamo a pochi chilometri di distanza, purtroppo troppi da poterli percorrere a piedi, l’Olympic Park, dove si sono tenute le Olimpiadi invernali del 1994 che hanno reso questo piccolo paese nella campagna norvegese conosciuto in tutto il mondo. Facciamo qualche foto allo Lysgardsbakkene Ski Jumping Arena e ripartiamo con la nostra auto.

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Prima di raggiungere l’hotel Thon Skeikampen facciamo infinite soste fotografiche per fotografare le mucche che pascolano indisturbate ai lati delle strade, spesso anche vicinissime alle case. Attraversiamo foreste di abeti e piacevoli strade panoramiche. Arriviamo a destinazione nel tardo pomeriggio, in quella che scopriamo essere una località sciistica che in estate è quasi abbandonata a se stessa. Incontriamo qualche escursionista e qualche motociclista, i ristoranti (pochi) sono chiusi.

Questo sarebbe sicuramente il punto di partenza per belle passeggiate, ma è troppo tardi perché possiamo incamminarci in qualcosa del genere, approfittiamo quindi dell’unico bar aperto (l’alternativa era quella di cenare in hotel ma ci avevano proposto cifre assurde che ahimè impariamo presto essere la normalità in Norvegia).

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Il menù è poco entusiasmante, tutto in norvegese e capiamo ben poco, alla fine ci arriva un sandwich a base di gamberetti, buono se non fosse che è davvero gelido. Quando torniamo in camera e facciamo la doccia, l’acqua si blocca e comincia ad allagare, letteralmente, il bagno. Avvisiamo la reception e fortunatamente l’acqua a un certo punto si interrompe da sola, forse per pietà. Il sole fuori è ancora alto nel cielo, risentiamo del famoso sole di mezzanotte.

Giorno 3: Ringebu – Lom – Geiranger – Hellesylt – Loen (334 km)

Stavkirke di Ringebu

Partenza e visita della prima stavkirke del giorno, è quella di Ringebu e ormai ci stiamo prendendo gusto.

Stavkirke di Lom

Riprendiamo la macchina per fermarci presso un’altra stavkirke, quella di Lom. Si tratta di un edificio molto grande e particolare, estendiamo la nostra passeggiata anche ai dintorni dove attraversiamo un ponticello sul torrente Bovra dal quale si osserva la cascata Prestfossen.

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Ci fermiamo a pranzare presso un hotel ristorante incontrato lungo la strada (in realtà è uno dei pochissimi che troviamo) che scopriamo contenere all’interno un piccolo museo con oggetti di uso quotidiano provenienti dai secoli scorsi ed essere vicinissimo a una bella cascata che raggiungiamo a piedi dopo aver mangiato.

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Geiranger, una meraviglia!

Il percorso in auto che ci porta al paese di Geiranger è davvero straordinario, facciamo una quantità assurda di soste fotografiche, siamo circondati da vallate verdi che si estendono a perdita d’occhio, piccoli ruscelli dalle acque limpide e freddissime, rocce e montagne, uno scenario magico dove non mi stupirei di trovare dei troll (leggi il mio articolo I Troll, tra folklore, magia e natura del Nord).

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Prima di arrivare a Geiranger, facciamo l’ennesima sosta fotografica, questa volta presso uno strepitoso punto panoramico, il Flydalsjuvet.

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Quindi scendiamo al paese che scopriamo essere composto da una manciata di case e molti più negozietti di souvenir. L’atmosfera è tranquilla è rilassata, i turisti sono molti, ne approfittiamo per acquistare qualche souvenir e dei biscotti per la merenda in un mini market.

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In crociera nei fiordi

Poco prima delle 17 risaliamo in auto per raggiungere il piccolo porticciolo adiacente e ci imbarchiamo, auto compresa sul traghetto in partenza per la località di Hellesylt. Dopo aver parcheggiato l’auto a bordo, possiamo uscire e salire al ponte panoramico dove ci sediamo su una comoda panchina per osservare il panorama.

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La nave si insinua tra i fiordi, il tragitto è davvero piacevole, c’è un altoparlante che spiega in norvegese e in inglese quello che osserviamo, nomina cascate, indica paesi, racconta leggende, ogni tanto mette della musica che contribuisce a creare l’atmosfera…Per un po’ seguo le descrizioni in inglese, poi lascio perdere e mi rilasso di fronte allo splendido scenario dei fiordi norvegesi.

Quando passiamo accanto alla famosa cascata delle Sette Sorelle, la vediamo a malapena dato che al momento ha pochissima acqua, ma rimane comunque bella e scenografica.

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Hellesylt, un gioiello

Arrivati a Hellesylt, sbarchiamo a terra, il paesaggio dei fiordi alle nostre spalle è davvero magnifico, ma quello che mi colpisce è questa minuscola località caratterizzata da una cascata larga dalle acque impetuose, con a fianco una piccolissima casetta dal tetto di torba che sembra quella di una fata. Davvero suggestivo.

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Leggi anche Da Geiranger a Hellesylt, cartolina dai fiordi

Lago Hornidalsvatn e arrivo a Loen

Le infinite foto che scattiamo ci fanno perdere parecchio tempo e la strada per raggiungere Loen è ancora lunga. Rapida sosta fotografica al Lago Hornidalsvatn che con i suoi 514 m è il più profondo d’Europa.

Finalmente a Loen, pernottiamo nel grande Hotel Alexandra dove ceniamo con un buffet davvero ricchissimo di pesce fresco (appena in tempo perché sono quasi le 21 che è l’orario limite per il ristorante dell’hotel) e poi ci godiamo il tramonto dal balcone della camera.

Ci troviamo sul Nordfjord, uno dei fiordi più lunghi della Norvegia, bello, turchese e selvaggio.

Giorno 4: Loen – Briksdal – Supphellebreen – Sogndal (180 km)

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Ci svegliamo molto presto per poter usufruire della piscina dell’hotel. Piscina interna con idromassaggio, proviamo per 5 minuti a uscire alla piscina esterna, ma non siamo così coraggiosi. Doccia e colazione.

Funivia Skylift

Alle h 10 saliamo in quota con una delle funivie più ripide del mondo di cui scrivo in questo articolo. La vista sui fiordi è straordinaria, facciamo una breve passeggiata e poi torniamo alla macchina.

Facciamo una sosta al Lago Lovatnet, uno splendido specchio d’acqua di un bel colore turchese intenso, le cui acque provengono dai ghiacciai, presto comincia anche a piovere e ci rimettiamo alla guida.

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Il ghiacciaio Briksdalsbreen

Raggiungiamo il parking dal quale partire per l’esplorazione della zona circostante il ghiacciaio Briksdal della quale ho scritto approfonditamente in questo articolo. Pranziamo con fish& chips e facciamo una splendida escursione.

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Ripartiti, facciamo una sosta veloce anche al ghiacciaio Supphellebreen, visto che ormai il ghiacciaio è il leitmotiv della giornata e siamo di passaggio. La cosa divertente è che proprio alla base c’è un nutrito gruppo di caprette che stazionano indisturbate e che accanto, in mezzo alla natura di quello che non mi sembra un posto particolarmente turistico, si trova un pulitissimo e fornitissimo bagno pubblico.

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Sogndal…che freddo!

Raggiungiamo infine la località di Sogndal dove pernottiamo al modernissimo Quality Sogndal Hotel. Ci troviamo sul Sognefjord, il fiordo più lungo della Norvegia nonché secondo al mondo e usciamo subito a piedi per esplorare la zona e soprattutto cercare un posto dove cenare. Abbiamo imparato infatti che i norvegesi cenano molto presto e i ristoranti pochissimi…si rischia di trovare tutto chiuso.

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Ceniamo con una zuppetta di pesce presso il Dampskipskaien e, in un impeto di follia, decidiamo di mangiare a un tavolino all’aperto, con lo scenario dei fiordi alle spalle. Indossiamo anche i piumini per il freddo, quando poi arriva un gruppetto di adolescenti che si spoglia rimanendo in costume a 3 passi da noi per tuffarsi a fare un bel bagno tra i fiordi. Noi sconvolti, a patire il freddo!

Giorno 5: Kaupanger – Flam – Tvindefossen – Bergen (243 km)

La stavkirke di Kaupanger

I chilometri da fare sono tanti e ci mettiamo presto in marcia. Visto che ci sono piaciute molto le stavkirke, decidiamo di vederne un’altra che è di strada, quella di Kaupanger.

In traghetto da Mannheller a Fodnes

Il nostro tragitto stradale, come spesso succede girando per i fiordi in macchina, è inevitabilmente interrotto dall’acqua per cui prendiamo il traghetto con la nostra auto a bordo per guadagnare tempo, percorrendo via mare la tratta tra Mannheller e Fodnes. Normale quotidianità per i norvegesi, per noi che non siamo abituati a questo spettacolo della natura, navigare in mezzo ai fiordi è sempre uno spettacolo.

Ricordate quello che avevo detto sui contanti? Qui ovviamente non servono, paghiamo in automatico tramite il dispositivo elettronico che abbiamo posizionato sulla macchina. Davvero comodissimo!

La deliziosa Otternes

Nei pressi di Flam, facciamo una sosta presso una località davvero deliziosa che si chiama Otternes. La strada per salire con l’auto è ripida, stretta, ma fortunatamente breve. Il panorama sui fiordi è straordinario!

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Trascorriamo un po’ di tempo a girottolare tra le casette in legno, i piccoli frutteti e gli orti, trovo che sia un luogo davvero suggestivo e caratteristico, sospeso fuori dal tempo.

Flam, la crociera elettrica

Raggiungiamo quindi Flam dove pranziamo circondati dal panorama dei fiordi che non ci stancheremo mai di vedere. Anche qui, una manciata di case, di hotel e di negozi. Visitiamo il museo della Flamsbana, dedicato a una famosa attrattiva locale, la ferrovia a scartamento che collega Oslo a Bergen e che nei dintorni di Flam raggiunge luoghi meravigliosi e panoramici.

Pranziamo con lo scenario dei fiordi a fare da sfondo, prendiamo un piatto di fish & chips a un ristorantino-fast food in posizione strategica e poi, alle h 15 siamo in partenza per la crociera che ci porterà fino a Gudvangen a bordo della moderna e innovativa Eco Boat elettrica.

Il tragitto dura quasi 2 ore ed è veramente da non perdere, navighiamo all’interno dei fiordi, costeggiamo pareti rocciose scoscese tinte di verde, piccoli villaggi dalle casette colorate, vediamo diverse persone che si tuffano dalla riva per farsi un bagno…mentre ci stringiamo nei nostri k-way (io sotto il k-way indosso pure il piumino)!

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Arrivati a Gudvangen vediamo che c’è un interessante ricostruzione di un villaggio vichingo dove si può anche mangiare, peccato non avere il tempo di visitarlo! Giusto un giro nel souvenir shop e ripartiamo per Flam, questa volta in bus navetta, compreso nel biglietto della crociera.

Risaliamo in macchina, siamo ormai stanchi ma dobbiamo raggiungere Bergen per il pernottamento.

La cascata Tvindefossen

Ritagliamo un momento per una rapida sosta fotografica alla cascata Tvindefossen che è proprio di strada, un bel salto d’acqua alto più di 100 metri che si credeva fosse una fonte di giovinezza. Molto suggestiva, purtroppo con poca portata d’acqua al momento.

Quando tocchiamo Bergen sono quasi le 21 di sera e cominciamo a sentire l’ansia della cena…tra trovare l’hotel, parcheggiare e uscire di nuovo…rischiamo di trovare tutto chiuso! E allora decidiamo di cenare velocemente a un fast food che incontriamo nella zona industriale/commerciale alle porte della città.

Facciamo bene perché, arrivati in città, scopriamo che il nostro hotel, il grazioso, moderno e piacevole Zander K si trova in zona pedonale, alla reception ci consigliano un grande parcheggio multipiano in cui lasciare la macchina, ma la cosa ovviamente ci fa fare tardi…fortuna che abbiamo già cenato!

Leggi anche Bergen, una cartolina nel cuore dei fiordi

Giorno 6: Bergen – Steindalsfossen – Hardangerfjord – Voeringfoss – Geilo (244 km)

Mattinata a Bergen: la adoriamo!

Dopo la colazione in hotel, ci incamminiamo verso il quartiere anseatico Bryggen e, nel raggiungerlo, attraversiamo diverse vie pedonali, aree verdi, incontriamo tante persone, turisti e non, provenienti da tutto il mondo. La giornata è splendida e il cielo limpido, Bergen ha tutte le carte in regola per piacerci!

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Quando arriviamo al molo, dove sono attraccati alcuni velieri con, alle spalle, gli splendidi edifici in legno colorati, l’immagine iconica che tutti conoscono di Bergen, restiamo davvero affascinati. Gli edifici ospitano principalmente negozi, hotel e ristoranti ed entriamo in tutti i negozi, salendo se possibile anche al primo piano degli stessi attraverso strette scale di legno, ammirando il pavimento in legno e respirando profumo di legno. Davvero bellissimo!

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Passeggiamo a lungo anche tra gli edifici, non solo all’interno, dove si trovano degli stretti vicoli dove il legno è protagonista. Si respira aria di mare e si percepisce ancora la vocazione del quartiere dei pescatori.

Ci spostiamo al mercato del pesce Fisktorget che si trova a pochi passi, la mattina è davvero volata passeggiando per Bryggen, non pranziamo al suo interno, ma prendiamo un hot dog a una bancarella all’esterno.

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Dietro le cascate Steindalsfossen

Davvero a malincuore ci rimettiamo in auto, lasciamo il mare, i fiordi, per guidare verso l’interno. Facciamo una bella sosta alle cascate Steindalsfossen che, oltre a essere molto scenografiche, hanno una particolarità: è possibile camminarvi sotto!

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Sospesi sull’Hardangerbrua

Il percorso in auto che si snoda tra i fiordi è sempre più bello e affascinante, attraversamento in auto il ponte Hardangerbrua che è il ponte sospeso più lungo della Norvegia! La sua posizione è davvero invidiabile e il pedaggio per attraversarlo piuttosto oneroso, ma la zona è strepitosa e a ogni punto panoramico facciamo una sosta 🙂

Ci troviamo sull’Hardangerfjord, il terzo fiordo norvegese per lunghezza.

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Cascate Voeringfoss

Nel nostro percorso, mentre ci allontaniamo sempre più dai fiordi, incontriamo le cascate Voeringfoss. Parcheggiamo l’auto e facciamo una breve camminata (meglio avere scarpe con la suola di gomma perché il percorso può essere sdrucciolevole) per arrivare alla cascata, strepitosa, con un salto di quasi 200 metri!

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L’acqua è limpida e impetuosa, il paesaggio selvaggio, volendo è possibile camminare più a lungo per proseguire verso altri punti panoramici e vedere la cascata da diverse angolazioni, ma noi ci fermiamo, dobbiamo abbandonare i fiordi e proseguire per le montagne!

Il parco nazionale Hardangervidda

Saliamo di quota per addentrarci nella natura del parco nazionale Hardangervidda, dove vediamo moltissimi animali, mucche, pecore, ma nessuna renna, nonostante sia una zona in cui è possibile avvistarle!

Si tratta di un altopiano desolato, attraversiamo una tundra quasi senza alberi piena di specchi d’acqua e piccoli ruscelli, con un vento forte e freddo. La temperatura è di soli 5 gradi ed è la più bassa incontrata dall’arrivo in Norvegia! Incontriamo pochissime auto, la strada è lunga e solitaria, i pochi punti ristoro chiusi, questo luogo ci affascina molto!

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Proseguiamo per Geilo e per Gol dove pernottiamo presso lo Storefjell Resort. L’atmosfera è proprio da alta montagna, ceniamo al ristorante dell’hotel visto che intorno c’è il nulla (solamente un gruppetto di mucche highlander a pelo lungo). Ci sono moltissimi turisti, immagino per fare escursionismo.

Giorno 7: Geilo – Oslo (220 km)

Siamo tentati da fare un tuffo nella piscina dell’hotel, ma la strada da fare è lunga e preferiamo ripartire. Torniamo al punto di partenza, la capitale Oslo!

Arriviamo in tarda mattinata al Karl Johan, lo stesso hotel della prima notte in Norvegia e poi ci muoviamo a piedi per il resto della giornata…per questo giorno basta stare in auto!

Facciamo una bella camminata per la città, pranziamo con un panino e vediamo la Cattedrale, il mercato coperto Mathallen, le caratteristiche stradine Damstredet e Telthusbakken, il Palazzo Reale, il Municipio e la zona del Porto, il Castello di Akershus, l’iconico Teatro dell’Opera…per il dettaglio rimando all’articolo Oslo, itinerario di 1 giorno a piedi!

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Cena thailandese all’interno dell’Aker Brygge, un quartiere delizioso ristrutturato a partire da vecchi edifici industriali del porto, centro della movida, vicino al Centro Nobel per la Pace.

Giorno 8: Oslo – Rientro in Italia

Il parco Frogner

Di buon’ora, dopo l’ultima colazione a base di pancake norvegesi, ci spostiamo al Parco Frogner, un ampio parco pubblico pieno di gente, chi passeggia, chi fa jogging, chi fa yoga…è famoso per contenere, in una sua sezione, alcune opere del famoso scultore norvegese Gustav Vigeland. Si tratta di sculture davvero particolari che guardiamo con interesse.

Il Museo delle navi vichinghe

Abbiamo ancora a disposizione alcune ore nella capitale norvegese e decidiamo di spostarci in auto fino alla penisola Bygdoy, dove si trovano alcuni musei molto interessanti. Costretti a fare una scelta, ripieghiamo sul Museo delle Navi Vichinghe dove vediamo 3 grandi navi vichinghe…una meraviglia!

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Il Norsk Folkemuseum

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Poi ci spostiamo al Norsk Folkemuseum, un interessante museo all’aria aperta che contiene vari edifici originali che permettono di ripercorrere la storia del popolo norvegese nel corso dei secoli passati. Mi ha fatto pensare al Satului, il museo all’aria aperta di Bucarest, una meta imperdibile nella capitale della Romania! Ne ho parlato qui.

Nel tardo pomeriggio salutiamo i fiordi con molto dispiacere, perché è stato un viaggio indimenticabile, e ripartiamo per Milano Malpensa dove atterriamo in orario!

Hai mai visitato la Norvegia? Ti piacerebbe fare un itinerario in auto lungo i fiordi o preferiresti fare una crociera? Fammelo sapere nei commenti!

Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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