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Oggi voglio parlarvi del Taj Mahal, considerato una delle sette meraviglie del mondo moderno, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 9 dicembre 1983, definito dal grande poeta indiano Tagore, “una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo”

Pochi sanno che si tratta di un vero e proprio monumento all’amore, fatto costruire nel 1632 dall’imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie preferita Arjumand Banu Begum, meglio conosciuta come Mumtaz Mahal. Mumtaz Mahal, che in persiano significa “luce del palazzo”, morì nel 1631 dando alla luce il quattordicesimo figlio dell’imperatore e fu proprio per onorarla che l’imperatore dette ordine di costruire il mausoleo, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1632, per concludersi nel 1654. 

Tra le 20.000 persone che vi presero parte si contano anche numerosi artigiani provenienti dall’Europa e dall’Asia Centrale. Il Taj Mahal fu costruito utilizzando materiali provenienti da ogni parte dell’India e dell’Asia, furono impiegati oltre 1.000 elefanti e bufali per il trasporto delle materie prime.

Il marmo bianco venne portato da Makrana, il diaspro dal Punjab, la giada e il cristallo dalla Cina. I turchesi erano originari del Tibet e i lapislazzuli dell’Afghanistan, gli zaffiri dello Sri Lanka e la corniola dall’Arabia. Furono incastonati nel marmo bianco 28 diversi tipi di pietre preziose e semi-preziose, per un costo totale di circa 32 milioni di rupie. L’unico materiale locale utilizzato fu l’arenaria rossa.

Una curiosità: invece di utilizzare bambù per realizzare le impalcature, furono utilizzati mattoni. Al termine dei lavori l’imperatore stabilì che chiunque avrebbe potuto prendere per sé i mattoni dalle impalcature: secondo la tradizione l’intera impalcatura fu smantellata in una notte.

L’imperatore fu deposto dal figlio ed imprigionato per gli ultimi 8 anni della sua vita nel Forte di Agra. Le sue stanze private erano collocate in posizione tale che potesse osservare il panorama del Taj Mahal dalle sue finestre. La leggenda narra che, ormai costretto a passare il suo tempo sdraiato a letto, continuasse a osservare il riflesso dell’amato mausoleo utilizzando uno specchietto. Proprio durante una di queste contemplazioni lo colse la morte.

Una storia affascinante e suggestiva, quasi…una fiaba e proprio una fiaba ha preso spunto dalla sagoma del Taj Mahal per ricreare il palazzo dove viveva una certa principessa…qui puoi scoprire a cosa mi riferisco e quali altri monumenti hanno ispirato le fiabe.

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Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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