Parlando con altre persone, ho avuto l’occasione di ripensare al viaggio in Cambogia fatto ormai diversi anni fa e alla bella escursione in barca effettuata sul Tonle Sap, quando siamo stati colti da un acquazzone improvviso. Questo luogo estremamente interessante si raggiunge con una breve gita dalla città di Siem Reap.
Il termine Tonle Sap significa “Grande fiume dalle acque fresche” ed è un sistema combinato tra lago e fiume che risulta dar vita al più grande lago di acqua dolce del sud-est asiatico, dichiarato “riserva della biosfera” dall’UNESCO nel 1997.

Il lago, che per la maggior parte dell’anno è relativamente piccolo, durante la stagione dei monsoni viene alimentato in abbondanza, facendo allagare anche i campi e le foreste circostanti. Tutta la zona soggetta all’allagamento diventa una zona perfetta per la riproduzione dei pesci, tanto che il Tonle Sap è una delle zone di pesca interne più ricche del mondo, contribuendo per il 75% al totale della pesca interna della Cambogia.
Durante la gita in barca si attraversano 3 villaggi, quelli di Chong Khneas, Kompong Phluk e Kompong Khleang, tutti costruiti su palafitte, dove è possibile osservare le persone intente nelle loro attività quotidiane, si vedono i bambini giocare in acqua, le donne lavare i panni dalla porta di casa, gli uomini pescano, mentre passano a loro volta imbarcazioni “mercato galleggiante” con i vestiti in vendita accatastati in pile.
Si possono vedere anche palafitte che fungono da scuola e altre da emporio, una visita davvero entusiasmante dove si ha l’onore di avvicinarsi, con il dovuto rispetto, a realtà così diverse. Qui si può salire anche in una palafitta più grande delle altre dove si possono vedere i coccodrilli, ovviamente a distanza, oltre agli enormi pesci gatto del Mekong.
