La nostra escursione sui Monti Pisani si tiene in una bella giornata di primavera quando, insieme a una coppia di amici decidiamo di raggiungere i ruderi abbandonati del borgo di Mirteto.

Come arrivare a Mirteto

Raggiungiamo San Giuliano Terme e più precisamente la sua frazione di Asciano Pisano dove parcheggiamo l’auto nei pressi di Piazza delle Lavandaie, quindi imbocchiamo il sentiero CAI 119.

La passeggiata che ci porta fino a Mirteto dura circa 50 minuti, non è un percorso complesso, non serve essere particolarmente allenati, però consiglio un abbigliamento comodo e scarpe da trekking perché si devono fare alcuni tratti in salita (che ho trovato abbastanza faticosi) e il terreno è sconnesso con delle pietre larghe posizionate sul sentiero.

Si tratta di un percorso nella natura che attraversa piacevoli boschi, uliveti e arbusti di mirto (da qui il nome assegnato alla località!), il tragitto resta spesso in ombra per lunghi tratti e il terreno può quindi diventare sdrucciolevole per l’umidità sulle pietre e le foglie cadute, quindi è necessaria, come sempre, un minimo di prudenza, soprattutto in discesa al ritorno.

Mirteto, borgo abbandonato sui Monti Pisani - immagine 177

Dopo i primi 20 minuti di passeggiata su strada asfaltata si incontra il cosiddetto Cisternone, un edificio risalente al XVII secolo sul quale spicca lo stemma della famiglia Medici che faceva parte delle grandi opere di raccolta dell’acqua della valle che qui veniva purificata e successivamente incanalata nell’acquedotto mediceo per essere trasportata verso la città. La cisterna, capace di contenere 400 metri cubi di acqua, è in fase di restauro. Intorno si trovano delle postazioni fisse per barbecue e pic-nic, presi d’assalto da diverse comitive in una giornata di sole come questa.

Mirteto, borgo abbandonato sui Monti Pisani - immagine 178
Il Cisternone

Proseguendo, si incontra sulla sinistra un piccolo ponte di pietra che imbocchiamo per attraversare il torrente e che ci permette di addentrarci nel percorso sterrato che sale tra i boschi fino a Mirteto. Un’altra mezz’oretta di cammino e troviamo ad aspettarci il borgo abbandonato dove, tra i vecchi edifici in rovina, un tempo adibiti ad abitazioni e granai, dei quali ormai resta poco oltre le pareti, fa bella mostra di sé la Chiesa di Santa Maria di Mirteto.

Mirteto, borgo abbandonato sui Monti Pisani - immagine 179

Passeggiamo intorno ai ruderi di questo borgo monastico che datano al XII secolo, quando sembra che la struttura sia stata trasferita, dall’ordine camaldolese, a quello cistercense. Nel 1472 è stato annesso ai monasteri di San Remedio di Pisa e di San Michele alla Verruca e successivamente affittato ai privati come struttura produttiva che hanno aggiunto altri edifici rurali.

Il borgo è stato completamente abbandonato negli anni ’50 del Novecento, soprattutto a causa delle difficoltà incontrate per raggiungerlo (un solo sentiero di accesso, non percorribile in auto, dal paese a valle). Tutte le strutture che lo compongono, a causa del loro stato di conservazione, sono pericolanti, quindi è vietato spingersi al loro interno.

Mirteto, borgo abbandonato sui Monti Pisani - immagine 182

La Chiesa, in stile romanico e provvista di un’unica navata, è senza dubbio la struttura più interessante, le pareti esterne e l’altare sono in ottimo stato di conservazione, mentre il tetto è ormai assente. Su una parete della chiesa troviamo una meridiana. La Madonna della neve quattrocentesca, un tempo ospitata nella Chiesa di Mirteto, oggi si trova nella chiesa di Asciano.

Siamo a 282 m s.l.m. e il panorama che si apre davanti a noi può spaziare fino al mare e addirittura all’isola Gorgona. Il grande prato verde che circonda il borgo è perfetto per rilassarsi dopo la salita effettuata, stendiamo la coperta che abbiamo portato con noi e prima di scendere di nuovo verso Asciano ci mangiamo un panino, mentre i nostri vicini di scampagnata cuociono le salsicce sulla griglia che hanno trasportato fin quassù.

 

 
 
 
 
 
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Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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