Hai mai sentito parlare del Capodanno pisano? No, non mi riferisco ai festeggiamenti che si tengono nella città di Pisa ogni 31 dicembre per salutare l’inizio del nuovo anno, ma a un’altra data che segue di poco l’inizio della primavera…sto parlando del 25 marzo.
Questo giorno infatti è una data molto speciale per i pisani che sono soliti celebrare, proprio alla fine del mese di marzo, l’inizio del nuovo anno con ben 9 mesi di anticipo rispetto al resto del mondo!
Il Capodanno in anticipo
Questa insolita e originale cerimonia che si può trovare solo a Pisa prende spunto da un’antica tradizione che risale addirittura al X secolo. Infatti, su un documento dell’epoca datato 985, si legge come la città di Pisa facesse coincidere l’inizio del nuovo anno con l’annunciazione a Maria Vergine dell’Incarnazione di Gesù, quindi esattamente 9 mesi prima della data del 25 dicembre. Si parlava quindi del cosiddetto Anno Pisano ab Incarnatione Domini (o Christi).
Il calendario pisano
Questo calendario pisano è rimasto in vigore per secoli non solo nella città di Pisa, ma anche nelle terre che appartenevano alla repubblica pisana che si trovavano tra Portovenere e Civitavecchia, Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, le Isole Baleari, Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara e anche in alcune zone della Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov alla foce del fiume Don e Costantinopoli dove i Pisani si erano stabiliti, unici occidentali insieme ai Veneziani.
Il calendario pisano o stile dell’incarnazione al modo pisano o stile pisano fu però abolito definitivamente il 20 novembre del 1749 per decreto del Granduca Francesco Stefano di Lorena, ordinando che in tutto il territorio toscano l’anno nuovo cominciasse il 1° gennaio 1750. Da questo momento in poi anche Pisa cominciò a utilizzare il calendario gregoriano, uniformandosi agli altri territori e perdendo così questa usanza nei secoli successivi.
I festeggiamenti del Capodanno pisano
Ci è voluto davvero molto tempo per riprendere questa usanza dimenticata, si è tornati infatti a parlare di questa ricorrenza solamente negli anni ottanta, quando sono ricominciati i festeggiamenti per il Capodanno pisano su iniziativa della Parte di Mezzogiorno del Gioco del Ponte e dell’Associazione Amici del Gioco del Ponte. Nel 2000 l’organizzazione degli eventi collaterali è stata affidata al Comune e alla Provincia di Pisa.
La cerimonia del raggio di sole
Il momento clou delle celebrazioni che a Pisa segna il passaggio al nuovo anno è la cosiddetta cerimonia del raggio di sole che si ripete puntualmente anno dopo anno, lasciando sempre a bocca aperta gli spettatori. L’appuntamento è come sempre a mezzogiorno nel Duomo in Piazza dei Miracoli dove convergono i cortei delle rappresentanze storiche dei comuni del territorio di Pisa dopo aver attraversato il centro storico cittadino.
E ogni anno quindi, a mezzogiorno del 25 marzo, a termine di una breve cerimonia religiosa nel Duomo, si ripete la cerimonia del raggio di sole di fronte a una chiesa gremita di spettatori curiosi: da una finestra della navata centrale un raggio di sole illumina la mensola a forma di uovo posta sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano.
Un vero e proprio orologio solare che dà avvio al nuovo anno pisano! Questo curioso meccanismo è stato ripristinato tra il XIX e il XX secolo sfruttando una finestra differente rispetto alla cosiddetta finestra Aurea che veniva utilizzata inizialmente ed era rimasta in uso fino al XVII secolo ottenendo il medesimo risultato.
E tu avevi mai sentito parlare del Capodanno pisano? Ti piacerebbe prendere parte a questi festeggiamenti? Fammelo sapere nei commenti!