Nel mese di febbraio, a Viareggio (in provincia di Lucca) i giganteschi carri di cartapesta tornano a sfilare sui Viali a Mare e a riempire di colori e allegria tutta quanta la città, insieme ai veglioni, alle feste rionali e ai vari eventi che si susseguono per tutta la città. Il Carnevale di Viareggio è uno dei più famosi d’Italia, molto conosciuto anche nel resto d’Europa e nel mondo dove non manca di realizzare importanti gemellaggi con eventi simili che si tengono in altre località.

Il mio Carnevale di Viareggio!

Posso affermare con certezza di non aver mai, e dico mai, mancato il mio appuntamento annuale con il Carnevale di Viareggio, evento che ho sempre atteso con gioia e tanta aspettativa.

Il costume di Carnevale preparato durante i mesi precedenti, pranzare velocemente a mezzogiorno per assicurarsi di finire in tempo, partire in largo anticipo e raggiungere Viareggio insieme a motorini e auto cariche di persone mascherate come noi, i balconi addobbati di maschere e stelle filanti, i coriandoli che si accumulano ai lati delle strade, l’ansia di trovare parcheggio nel centro città…

…il tutto per essere pronti sui Viali a Mare alle 15 in punto, orario in cui i fatidici 3 colpi di cannone danno avvio al corso mascherato. I carri che cominciano a mettersi in movimento, la musica che aumenta di volume, i sorrisi e lo stupore sui volti della gente…e la magia ha inizio.

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150 anni di colore e fantasia

Nel 2023 il Carnevale di Viareggio celebra una ricorrenza importante: 150 anni di vita. La sfilata si tenne per la prima volta a Viareggio lungo la Via Regia il giorno di martedì grasso del 1873 con i calessi addobbati a festa, come ideato ai tavoli del Caffè del Casino.

A fine secolo comparvero i primi carri di grandi dimensioni, costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori, carpentieri e fabbri dei cantieri navali.

La prima guerra mondiale portò a un’interruzione durata 6 anni, ripresa nel 1921 quando i carri sfilarono sui Viali a mare.

Nel 1921 si cantò la prima canzone ufficiale “Su’ la coppa di champagne”, attuale inno del Carnevale, composta dal musicista Icilio Sadun su parole di Lelio Maffei.

Ecco il corso mascherato, va all’Inferno e in Paradiso, trombe canti botti e riso, la vertigine in città…Viva i carri esilaranti e le maschere in sollazzo, Carnevale il vecchio pazzo che la vita ci ridà.

Su’ la coppa di champagne

Per la prima volta i carri vennero animati dalla musica suonata dalle bande a bordo delle costruzioni e negli successivi guadagnarono anche i movimenti.

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I Carnevali rionali

Nel periodo del Carnevale di Viareggio, i rioni cittadini (Darsena, Croce Verde, Torre del Lago, Marco Polo) si animano di feste ed eventi collaterali caratterizzati dalla musica in strada e dalle bancarelle che vendono cibo. Qui si può far festa in compagnia fino a notte fonda. Il più famoso di questi è il Carnevaldarsena, dove la prima edizione si tenne nel 1970.

Ad essi si aggiungono altri quartieri come Migliarina, Varignano, Terminetto, Vecchia Viareggio, Quattro venti, Ex Campo d’Aviazione.

Le maschere vanno dalle satiriche con un occhio alla politica, fino alle classiche e sovente sfilano carri allegorici artigianali e mascherate a tema.

Le machere simbolo del Carnevale

Burlamacco

Nel 1930 Uberto Bonetti ideò la maschera simbolo del Carnevale di Viareggio, mescolando alcune peculiarità delle maschere della Commedia dell’Arte. L’abito è composto da una tuta a scacchi bianchi e rossi che richiama l’abito di Arlecchino nonché gli ombrelloni sulla spiaggia, ha un pompon che richiama quello sul camicione di Pierrot, una gorgiera bianca e ampia alla Capitan Spaventa, un copricapo rosso simile a quello di Rugantino e un mantello nero tipico di Balanzone. Il nome richiama il Buffalmacco di Boccaccio e il cognome lucchese Burlamacchi, utilizzato anche per il canale del porto Burlamacca.

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La statua del Burlamacco sulla Passeggiata di Viareggio

Ondina

Ondina è una fanciulla graziosa e sinuosa che accompagna Burlamacco, simbolo delle bagnanti che trascorrono l’estate sulle spiagge di Viareggio. Indossa il costume tipico della moda degli anni Trenta, celeste e rosso con in testa una cuffietta rossa.

Le costruzioni in concorso

Le nove costruzioni di prima categoria si alternano alle quattro di seconda categoria, alle mascherate di gruppo e alle maschere isolate che fanno della satira e dell’attualità la propria caratteristica principale. Si parla di politica italiana e internazionale, di cultura, di ambiente, di religione, di fantasia, nessun argomento viene lasciato da parte. Le opere allegoriche esprimono con i materiali più diversi (non si utilizza più solo la cartapesta!) le idee originalissime che solo i grandi maestri artigiani del Carnevale riescono a realizzare.

Sul sito ufficiale tutte le informazioni per prendere parte a questo evento indimenticabile.

Anche tu, come me, ami il Carnevale? Quale è il più bello e divertente a cui hai partecipato? Fammelo sapere nei commenti!

Author

Nata a Pisa nel 1990, nella stessa città mi sono laureata in Studi Internazionali e attualmente vivo, lavoro e ho sposato Dario. Amo i giochi da tavolo con gli amici, leggere, scrivere, cucinare piatti etnici, oltre che viaggiare, vicino e lontano: la mia più grande passione.

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