Viaggiando in Asia, soprattutto in Thailandia e Cambogia, mi è capitato più volte di vedere persone masticare betel, con i denti ormai neri e la saliva rossa, quindi mi sono chiesta…cosa è il betel? E quali sono i suoi effetti?
L’antica usanza di masticare betel
La palma di betel è per l’appunto proveniente dall’Asia, dalle zone dell’India e della Malesia e si pensa che i suoi semi, chiamati “noci”, abbiano proprietà digestive e stimolanti. Il loro consumo è diffuso dai tempi antichi: questi semi vengono tagliati in fette sottili e avvolti nelle foglie di pepe di betel, preventivamente spolverate di calce e di altre spezie, come la cannella, la noce moscata e il cardamomo. Il sapore è speziato tanto da diventare piccante. Il boccone di betel che si è così formato viene masticato, ma non deglutito, mentre la saliva, di un colore tipicamente rossastro, viene sputata.
Perché masticare betel?
Queste foglie vengono arrotolate e consumate per favorire la digestione e profumare l’alito, principalmente dopo i pasti, ma anche all’interno di cerimonie rituali ed eventi sociali.

Le conseguenze di masticare betel
Tra le conseguenze principali, non ci sono solamente questioni estetiche come i denti che finiscono per annerirsi e la bocca e la saliva che si tingono di rosso o marrone, ma incontriamo anche un’aumentata predisposizione al carcinoma della bocca e della laringe.
Inoltre, l’effetto di masticare betel è in parte narcotico e le sostanze contenute nella noce possono creare dipendenza, basti pensare che alcuni arrivano a masticare fino a 50 foglie arrotolate al giorno.