Fathepur Sikri è una cittadina dell’Uttar Pradesh che abbiamo visitato in un afosissimo pomeriggio di luglio, prima di proseguire con il nostro itinerario raggiungendo Agra (a questo link trovi il racconto della nostra visita al Taj Mahal, una delle sette meraviglie del mondo) che dista da questa una quarantina di chilometri, provenendo dal Rajasthan e da Jaipur.
I resti della città Moghul
A Fathepur Sikri abbiamo raggiunto i resti della famosa città fantasma, la città murata in arenaria rossa che ha reso questa località conosciuta in tutto il mondo che è stata anche inserita dall’Unesco nella lista dei patrimoni dell’umanità nel 1986.
In questo luogo tanto suggestivo abbiamo la possibilità di trovare un tipico esempio dell’architettura moghul, caratterizzata da pilastri, terrazze, archi, finestre con grate: un’architettura che va a mescolare lo stile indù con quello islamico riuscendo a fornire molte informazioni riguardo gli imperatori moghul e il loro stile di governo.
La dinastia Moghul o Mughal è stata per l’appunto la più importante dinastia imperiale indiana di religione musulmana, che ha regnato su gran parte dell’Asia meridionale durante la dominazione islamica in India.
Akbar, il nipote di Babur che fu uno degli imperatori principali della dinastia Moghul, avviò la costruzione di Fathepur Sikri nel 1570, poco dopo la nascita del suo primogenito ed erede. Per ospitare la città scelse proprio la collina su cui viveva il mistico sufi Sheikh Salim Chishti che gli aveva predetto la nascita del figlio. Alla sua morte, in segno della grande venerazione che l’imperatore provava nei suoi confronti, gli fu addirittura dedicato un mausoleo nel cortile della nuova moschea.
La città divenne ben presto la capitale dell’impero di Akbar. Inizialmente si chiamava Fathabad, poi il suo nome divenne Fathepur Sikri che significa “città della vittoria” dopo la vittoriosa conquista da parte di Akbar della regione del Gujarat, dal quale provenivano molti degli artigiani impegnati nella costruzione degli edifici.
L’abbandono di Fathepur Sikri
Nel giro di pochi anni però, per motivi ancora non del tutto chiari, forse per la carenza di acqua o forse perché la corte e l’imperatore si ritrovassero più vicini all’esercito, venne trasferita la capitale a Lahore. Dal 1585 Fathepur Sikri finì per andare incontro al suo rapido declino, a razzie e a saccheggi che la condussero verso la rovina.
Il recupero di Fathepur Sikri
Dovettero trascorrere alcuni secoli perché riprendesse l’interesse nei confronti di questa località abbandonata. Fu il viceré Lord Curzon a iniziare i lavori di recupero della città murata all’inizio del XX secolo, permettendo il consolidamento dell’area del palazzo di Akbar. Nell’area della città si trovano ancora numerosi edifici oltre alla grande moschea Jama Masjid che poteva ospitare fino a diecimila fedeli riuniti in preghiera, anche se purtroppo non sono più visibili le abitazioni della gente comune.
Passeggiare tra gli edifici vuoti e le strade deserte è davvero emozionante, ogni palazzo e ogni stanza regalano sorprese e scoperte inaspettate: delle particolari colonne, dei muretti insoliti, degli specchi d’acqua dove si riflette un panorama rimasto immobile da svariati secoli! Fare una tappa a Fathepur Sikri ne è valsa sicuramente la pena, io adoro vedere luoghi abbandonati e immaginare quale sia stato il loro passato!
Conoscevi la storia di questa città indiana? Hai mai visitato una città abbandonata? Dove? Quale è la più bella che hai visto? Fammelo sapere nei commenti!